La fine di un inizio

Commemorazione 2014

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  1. ..:Lex:..
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    Il villaggio nascosto dietro una foglia

    separatore

    "Ricordi, esperienze, risate, ferite, un'intera vita per quello che conta è legata a voi, ogni momento che riesco a portare alla mente è legato a voi e ora finisce tutto? Il nostro ruolo si conclude qui? A lungo abbiamo vegliato su questa terra, così a lungo che ormai lo scorrere del tempo mi sembra vacuo, da quassù sembra tutto così diverso eppure così simile al passato, ridesta in me una nostalgia che non provavo da tanto, per più di un motivo ho chiuso il mio cuore e non credevo di poter provare ancora una così grande tristezza ma vedere Naruto sgridare il figlio, per bravate simili a quelle da lui compiute in giovane età, ha riportato alla mente tanti di quei ricordi.

    Mi trovo ora sul suo faccione di pietra, si, il ragazzo ce l'ha fatta, ha finalmente coronato il suo sogno, è maturato tanto, dovreste vedere l'espressione del suo volto, non so se la notizia vi coglie di sorpresa o se già - ovunque siate - eravate a conoscenza delle pieghe che ha preso questa nostra storia ma ce l'ha fatta!

    Tanto dolore è stato gettato nel mondo, tanti hanno perso la vita è tanto è stato messo in gioco per raggiunge quella che sembra una pace stabile, mi chiedo quanto le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa se solo ci fossimo stati anche noi, quanto dolore avremmo potuto risparmiare a questa gente ma ormai è passato, questo è un giorno di riconciliazione, come i 5 Kage così noi, vi aspetto sulla roccia che mantiene eterni i visi dei più forti, un luogo che si addice a noi più di qualunque altro."


    Vostro Alexander




    Kuchyose!



    La tecnica del richiamo castata subito dopo aver dato vita a una lettera, un invito destinato a pochi, al richiamo di quel chakra un folto stormo di neri rapaci comparve pronto a portare la missiva ai quattro angoli del mondo, Ovunque si, poiché da tanto non aveva notizia di quelli che un tempo erano stati suoi compagni ma sapeva bene dove trovarli, si erano tanto allontanati gli uni dagli altri, chi per mare, chi in remote zone del globo, chi in immense città, ognuno celando la sua vera natura ma ogniuno conscio di dove trovare gli altri in caso di bisogno.

    Era una calda giornata di novembre, il vento che spirava gelido su quell'altura scompigliava i corvini cappelli del ragazzo che a stento, con la mano destra, riusciva a domarli, era una giornata strana poiché lì dove tutto era iniziato, tutto era finito e proprio lì il caldo sole si andava a scontrare con il gelo dell'aria, una giornata di contrapposizioni che pacificamente coesistevano come spesso non erano riusciti a fare loro, o no? Ripensava al passato mentre poggiato a una ciocca di capelli del viso di pietra del sesto hokage ammirava il villaggio della foglia, pensava ad hashirama, a quale gioia avrebbe potuto provare vedendo cosa era diventato il suo sogno, si chiedeva se avrebbe provato la stessa gioia che provava lui ora all'idea di rivedere persone tanto amate.

    Alexander non era cambiato molto, come scritto nella lettera, per loro lo scorrere del tempo era qualcosa di risibile, i mossi capelli neri ora erano portati più lunghi, fatti scendere ai lati del capo ad incorniciare il volto, i lineamenti erano più marcati come la barba portata ora anch'essa più lunga mentre il fisico era lo stesso di sempre, di costituzione robusta, dalle ossa elefantine ma ben mascherate da un tono muscolare sodo e allenato, nemmeno gli occhi erano cambiati la scintilla che brillava in essi era sempre la medesima così come l'orgoglio e la forza d'animo che albergava nel Rarglove.

    In quei momenti tutto quello che sentiva era pace, sapeva in cuor suo che l'attesa non sarebbe stata lunga, non c'è distanza tra persone che desiderano ardentemente rivedersi.
     
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    LA FINE DI UN INIZIO
    Rei Rarglove ~ Post 1



    Lo sguardo di Rei era fermo ad osservare quella lettera, leggere quelle parole che furono scritte col sangue, seduto nella sua cabina, al suo fianco c'era Aiko che insieme a lui stava leggendo le stesse parole che il loro amico gli aveva mandato. Era come un colpo al cuore, sentiva il suo battito aumentare improvvisamente e senza ragione alcuna mano a mano che leggeva quando gli aveva scritto Alexander. La riguardò e ricominciò a rileggerla e leggerla ancora senza pronunciare nemmeno una parola.

    Sapeva bene cosa era accaduto al mondo, sapeva meglio di chiunque altro quanto quegli uomini avessero sofferto e come erano riusciti a coronare il sogno del Primo. E lui e Aiko dove erano stati per tutto quel tempo? Lontani dalla battaglia, lontani da quel mondo che li aveva fatti incontrare, forse erano stati lontani anche tra di loro nonostante fossero sulla stessa nave. Per un istante, solo per una frazione di secondo percepì insicurezza nel suo animo, come se non si sentisse pronto per quello che - implicitamente - gli veniva chiesto. Era un Rarglove e come tale si sarebbe dovuto comportare ma non si sentiva all'altezza dei veri Eroi, coloro che hanno dato una speranza al mondo. Ma poteva fuggire ancora, poteva scappare nuovamente dinnanzi a tutto ciò?

    No, non sarebbe scappato anzi non sarebbero scappati lui e Aiko. Naruto se lo meritava, i suoi amici se lo meritavano e forse Aiko e Kita si sarebbero incontrate anche se dubitava che sarebbero andate d'accordo. Erano passati tanti anni ma sapeva bene che quelle due erano cosi lontane tra di loro ma si sarebbe riempito il cuore di gioia nel vederle di nuovo insieme, Rei rimaneva dopo tutto il solito sognatore.

    «Direi che è il caso di andare Aiko, ci stanno aspettando»

    Detto ciò Rei prese le sue katane e attendendo che anche Aiko fosse pronta, risposero alla convocazione di Alexander. Tutto avvenne nel giro di qualche secondo, le loro anime che viaggiano per migliaia di chilometri giungendo finalmente li, al villaggio della Foglia. C'era solo Alexander li, pareva che i primi due che avevano risposto alla chiamata erano proprio loro. Si guardò attorno e sorridendo comprese di essere sopra la testa del Settimo, ovvero Naruto. Rei si mosse di qualche passo e si mise di fianco ad Alex rimanendo in silenzio per qualche secondo. Sapeva bene che c'era qualcosa di molto profondo in quella sua chiamata, era consapevole che tutto ciò non era stato fatto a caso ma per un chiaro desiderio. Stava forse chiedendo di tornare o semplicemente voleva far sapere a Naruto che la Famiglia gli era grata per quanto aveva fatto?

    «Boss» disse sogghignando «spero che tu non ci abbia chiamato qua per guardare delle foglie cadere ma sappi che faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché questa fiamma che arde non si spenga, credo di poter parlare anche a nome suo».

    Si voltò verso di lei e sorridendo «vero Aiko?»






     
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  3. ~ Nero ~
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    ♒After a long Farewell♒



    Non esiste evento, luogo, dimensione o tempo che possa separare le persone legate da un destino condiviso. Cento e più avventure hanno incrociato le vite di uomini con apparentemente nulla in comune, sono stati separati a lungo.... ma una semplice lettera li avrebbe fatti incontrare ancora una volta.
    Rimasi alquanto incuriosito quando vidi quel corvo nero come la pece posarsi dinanzi al mio cammino, come se mi stesse cercando, ancor più divenni incredulo quando lessi il contenuto della lettera che stava trasportando.

    -Un incontro?-


    Un messaggio firmato da Alexander Rarglove, non potei credere ai miei occhi, stava davvero accadendo tutto ciò? Cosa aveva spinto quell'uomo a convocare una riunione così all'improvviso?
    Cominciai a chiedermi chi altro avresse chiamato, oltre a me, ma subito dopo una serie di ricordi cominciarono ad affiorare nella mia mente come se fossero accaduti appena qualche giorno addietro. Non potei fare a meno di sorridere, forse confuso, al pensiero di tutto ciò che ho trascorso insieme ai miei compagni e rivali.... e come sarebbe andato il corso degli eventi se non ci fossimo separati.

    Sono stato uno shinobi, un traditore e poi anche un pirata, sono stato il guardiano del Tempio del Segno Maledetto e poi sono entrato in Akatsuki, ho fondato il clan dei miei consanguinei Aisakros e poi ho assunto il controllo di un villaggio intero. Tutto ciò rappresentava il mio passato, un passato che mai potrò dimenticare.
    Non ci misi molto a raggiungere le spalle delle montagne a difesa del villaggio di Konoha, mia patria natia, un luogo che mai mi sarei aspettato di rivedere un giorno. Non mi fu difficile eludere ogni sorta di sorveglianza, conoscendo quel posto come le mie tasche in ogni suo piccolo dettaglio, così raggiunsi la cima dell'imponente barriera naturale trovandomi dinanzi la visuale dell'intero villaggio; mi fermai a contemplarlo per qualche secondo, scorgendo persone ed edifici, notando cose a me familiari, scoprendone altre nuove, un mix di emozioni che difficilmente qualcuno avrebbe potuto scorgere dalla mia espressione sempre impassibile.


    -Non credevo che sarei stato capace di sentirmi nostalgico-



    Abbassai lo sguardo verso la scultura del settimo hokage, Naruto Uzumaki, da pochissimo salito a tale rango, scorsi due figure vicine tra loro e ciò mi fece presupporre che fosse proprio quello il luogo dell'appuntamento. Saltai giù, con un singolo balzo, atterrando a pochi metri dalle due figure; le riconobbi entrambe, fu impossibile per me non farlo in quanto furono entrambi miei rivali in duello e compagni di squadra in altre conquiste: Alexander e Rei del clan Rarglove, pochi eletti che come me raggiunsero fonti di potere mai eguagliate prima. Mi sbottonai il mantello che copriva parte del mio volto, così da farmi riconoscere immediatamente.


    -Non siete cambiati quasi per nulla. Mai mi sarei aspettato di vedervi così presto, Alexander... e Rei. Nel caso non mi aveste riconosciuto, sono io... Nero Aisakros-



    Dal mio canto ero cambiato leggermente, forse "invecchiato", ma pur sempre dall'aspetto fiero del guerriero che sono sempre stato e sempre sarò.




    Status:


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    Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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    Serena Griever_Adunata

    Quanti anni erano oramai passati da quando avevo cominciato questa missione in incognito?
    Tanti, troppi, ma in sincerità questa vita mi piace, siamo dei pirati con un'etica ed il nostro capitano è una forza della natura, ma ogni tanto arriva la nostalgia e mi chiedo come stiano i miei genitori, come sia cambiata Konoha, se le mie missive siano state ricevute...

    ...Sono nella postazione di vedetta, persa a scrutare l'orizzonte mentre la mia mente vola al di là della mia vista quando ricevo una visita inaspettata, un corvo dal manto nero come una notte senza luna esegue la funzione di messaggero lasciandomi tra le mani una lettera, che senza esitazione apro impaziente di conoscerne il contenuto...

    ...mi sembra di essere in un film, quando uno dei personaggi improvvisamente rivive un flash back e poi ecco tornare al presente, Naruto Hokage...

    ...Scruto con lo sguardo il ponte della nave fino a quando non incrocio lo sguardo del capitano anche lui ha tra le mani una lettera, ne ero certa e sorrido di gioia al suo comando di fare rotta verso il paese del fuoco, non ci posso credere, torno a casa!

    Tra di noi i segreti sono stati svelati da tempo, diciamo che la missione da un po' di tempo a questa parte non è più tanto segreta, ma non importa, non è di intralcio all'obiettivo finale e nemmeno ai miei, mi permette solo di essere me stessa ed è una gran cosa.

    Varcare di nuovo le porte di Konoha, i guardiani non li conosco, mi sento un'estranea, ma so di per certo che vi è un luogo dove sarò sempre a mio agio ed è per me una tappa obbligata prima di recarmi all'appuntamento: casa.
    Rivedere i miei con qualche ruga in più, scorgere in giro le nostre foto insieme fu una piacevole sorpresa ed è con gli occhi rossi che ora mi reco sull'effige del settimo, certa che le lacrime versate stamattina non saranno le ultime.

    C'è già un discreto gruppo riunito, alcuni li riconosco, altri no, mi faccio coraggio e saluto:
    Buongiorno a tutti!

     
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  5. SuzA
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    "La fine di un inizio"
    - PROLOGO -



    A lungo rimase a fissare la firma posta su quella lettera, quel nome rievocava ricordi di ogni genere nella sua mente, che fossero belli o brutti erano tutti legati ad avventure straordinarie. Quel corvo gli aveva portato una lettera carica di emozioni e pregna di nostalgia, il mondo era cambiato in meglio da quando lui ne era parte attiva e quel ragazzo dal sogno fantastico era ora l'Hokage; si, Naruto Uzumaki aveva infine realizzato il suo sogno, mentre lui aveva abbandonato quella vita.

    Stringendo ancora nella mano la lettera, si diresse verso la finestra, l'immagine riflessa sul vetro mostrava un uomo il cui volto cominciava a mostrare l'impietoso scorrere del tempo, la barba incolta, i lunghi capelli raccolti in una disordinata coda, un fisico ancora tonico e gli occhi grigi, sereni, che fissavano l'orizzonte dall'alto di quella montagna ove ora abitava.
    Con un mezzo sorriso, l'eremita si vestì e raccolse l'indispensabile per quell'incontro; si diresse alla porta e l'aprì, ma prima di varcarla si soffermò a guardare il letto, vuoto, al contrario dei tempi in cui aveva a che fare con Alexander, sorrise pensando a quante cose fossero cambiate e uscì, richiudendosi alle spalle la porta. L'oscurità della foresta lo accolse, ciò richiamò vivida l'immagine della sua terra natia, Konoha, il luogo ove si accingeva a tornare dopo tanto tempo; terra di grandi shinobi, paesaggi spettacolari e persone splendide, l'intera Konoha era stata parte integrante della sua crescita e tanta era la voglia di rivederla.

    Pochi momenti ancora per rammentare il passato, fu questione d'istanti ed eccolo lì, sulla vetta del monte che raffigura i leader della foglia e poco lontano quelle figure conosciute, anche per loro il tempo era passato ma come avrebbe potuto non riconoscerli; si avvicinò senza proferir parola, limitandosi ad un nostalgico sorriso e ad cenno con la mano, quasi commosso di vederli li, se pur pochi che fossero, accorsi alla chiamata di colui che fu uno dei sui più grandi rivali e amici.

     
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  6. †DeStRo†
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    ! The End???

    Da anni lottavo per poter mostrare al mondo quello che si palesava ai suoi occhi e che sin dalle origini si era costretto a celare pur di mantenere viva la fiamma del dolore e della sofferenza.
    Erano passati pochissimi giorni da quando un singolo ragazzo aveva trovato la forza e il coraggio di soffiare su quella candelina senza il timore di gettare il mondo nell'oscurità ma, al contrario, con la forza d'animo necessaria per comprendere quanto immenso sarebbe stato il mare di luce e speranza scaturita da quelle sue gesta.

    Grazie a Naruto e, in minima parte, al mio operato come shinobi della foglia, Finalmente gli uomini pesce erano liberi di mescolarsi con la civiltà senza il timore di essere visti come minaccia ed essere braccati da gruppi di uomini colmi d'odio e pregiudizio. mescolarmi tra le vie brullicanti di folla, senza indossare i miei travestimenti mi faceva uno strano effetto. Non ne ero ancora abituato. Tuttavia quel giorno ci feci meno caso. In mattinata avevo ricevuto una lettera, una chiamata a raccolta. Mi ci fiondai subito seppur lo scopo ultimo di questa adunata mi era sconosciuto. Dopo mesi, persino anni, avrei rivisto alcuni dei volti che più hanno segnato la mia vita.

    Stanco di essere spintonato a destra e sinistra dalla folla laboriosa del mercato di prima mattina, decisi di prendere una delle mie scorciatoio. Così mentre saltavo da un tetto all'altro, mi chiedevo se qualcuno dei miei "compagni" fosse stato chiamato a combattere in prima fila durante la guerra. In me, settimane addietro, il desideriod i farlo era fin troppo elevato. "Se mi vedono combattere per il bene del loro paese mi accetteranno". Questi erano i miei pensieri. Infine fui assegnato ad una squadra i supporto assieme ad altri ninja, alcuni della nebbia, per difendere il territorio della foglia da alcuni pirati che avrebbero potuto sfruttare il caos della guerra a loro vantaggio e razziare le nostre terre. Inutile dire che, purtroppo, tra loro, vi erano alcuni della mia razza. Odiavo macchiarmi le squame del loro sangue.

    Infine eccomi, sul nuovo testone in pietra che difendeva il villaggio. Realizzai di essere arrivato per ultimo e, molto probabilmente anche in forte ritardo; perso nei miei pensieri non avevo fatto caso all'ora. Trattenne a stento le lacrime di gioia, mentre il cuore il petto pulsava forte. Cercai di darmi un'area più marziale, più adatta al grado di quei signori che ora mi osservavano. Dopotutto ero poco meno di una pennellata fuori posto nella spettacolare tela di eleganza e potenza che mi si palesava innanzi.

    -Scusate l'atte-sa ... -

    Riuscii a dire a stento.
     
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5 replies since 8/11/2014, 13:09   317 views
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