≈ Takigakure Express

Quest a numero chiuso

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    TAKIGAKURE EXPRESS
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    L'odore del sangue, essiccato sulle rocce, era talmente forte che neanche gli avvoltoi osavano accostarsi a quelle carcasse. Il sole che picchiava su quei corpi aveva accelerato il processo di decomposizione, donando a quell'angolo roccioso quel tocco di macabro che giusto gli mancava. C'erano una quindicina di cadaveri, o meglio, quello che ne restava. Arti mozzati, qualche testa, una qualsiasi persona con un briciolo di intelligenza avrebbe peros i sensi al solo immaginare chi o cosa avrebbe potuto creare un tale scempio. C'erano tagli su alcune rocce, e le gole di alcuni di quei poveretti sembravano recise con forza, non era la prima volta che accadeva e, con ogni probabilità, non sarebbe stata di sicuro l'ultima. Poco lontano, fa capolino da un masso, una figura ombrata dal sole. Imbrattata di sangue come se ci avesse fatto un tuffo dentro, tra le mani stringe con forza un teschio umano, bianco come l'avorio, che quasi riflette gli abbaglianti raggi del sole.

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    TAGLIARE TAGLIARE TAGLIARE TAGLIARE TAGLIARE
    TAGLIARE


    Taki. Villaggio della cascata, non un villaggio florido al pari delle cinque grandi potenze, ma non se la cava male. La sua economia, grazie all'influenza del Governo Mondiale, sta tornando a fiorire e l'accademia di shinobi è ripartita con successo, potendo quindi iniziare ad addestrare di persona la sua principale forza militare. Il villaggio si trova a nord-ovest del paese de fuoco e ha sempre assunto la funzione di villaggio "cuscinetto" con il paese della terra al punto che, durante i periodi di guerra, veniva usurpato in continuazione e utilizzato come terreno di battaglia per gli scontri frontali. Gli effetti sulla popolazione e sull'economia sono stati devastanti ma ora che la pace, apparentemente, sembra dominare, le cose iniziano a girare nel verso giusto. Appare infatti come una terra ospitale, ricca di edifici e con una popolazione in costante aumento grazie anche alle risorse dell'oceano, dal momento che affaccia direttamente sul Mare dell'Est.

    Da un luogo del genere è partita una chiamata d'aiuto non ufficiale, non si trattava infatti di una richiesta effettuata dal capovillaggio nè tantomeno dai nobili del luogo. Un mercante, Serhat, ha richiesto manodopera mercenaria per accompagnarlo nella sua consegna di materiale pregiato. La sua carovana, composta da due carri e una decina di civili, deve attraversare alcune zone periferiche del villaggio, per poi viaggiare oltre i valichi del paese della roccia, insidiosi e pullulanti di banditi, così da poter arrivare a Iwa indenne. Si racconta che prima di "quell'incidente" potesse contare su ben 10 uomini ex-pirati molto feroci, in grado di proteggerlo, ma sono tutti misteriosamente spariti nella sua ultima spedizione. Non vi sono molti dettagli in merito, sono solo voci che girano nel villaggio. L'annuncio parla chiaro: buona paga, velocità e discrezione. Non si fanno domande, non si cercano risposte, si compie il lavoro e si torna a casa. Appuntamento allo spiazzale secondario, distante dal centro, di fronte alla locanda Takamori.

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    Traccia: bene bene bene ragazzuoli, ci siamo, la quest ha ufficialmente inizio. Siete iscritti in 4, di cui 3 ninja e un Mukenin. La quest non aveva limitazioni di fazione e può adattarsi a qualsiasi schieramento ma dato che abbiamo una minoranza così evidente voglio dividervi in modo appropriato. Il vostro primo post sarà, ovviamente,e introduttivo e riguarderà principalmente la risposta alla chiamata d'aiuto, tramite giornale, e il vostro recarvi sul luogo dell'appuntamento. Potete spaziare cercando di raccogliere informazioni in giro, ma attenetevi al vago, dato che vaghe sono le direttive iniziali. Voci, pettegolezzi e niente più. Il tutto è ambientato a Taki, villaggio bello e in ripresa, tempo soleggiato e sereno, appuntamento fissato di prima mattina, quindi probabilmente dovreste recarvi nel villaggio per la notte.

    ORDINE DI POST: Bludd, lascio te per ultimo, in quanto agirai in modo solitario. segui la traccia.
    gaz, tsume, bestia (in quest'ordine). Ovviamente siete tutti e tre shinobi di konoha, due chuunin e un genin, non posso lasciare al caso il vostro coinvolgimento. organizzatevi come una squadra e recatevi assieme, lascio a voi carta bianca su come impostare la cosa.

    L'importante è che siate tutti e 4 in quel luogo a quell'ora.
    Sto giro non do limiti di post, ci regoleremo sulla falsariga di questa turnazione.
    Peace .


    Edited by » ToX - 13/7/2013, 15:28
     
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    Un altra levataccia, un altro giorno in questo mondo.
    Ancora vivi, sopravissuti ad un'altra notte.
    La fortuna come sempre mi sorride, inizio a considerarla una costante. Da subito dopo il disastro di Alubarna di circa 2 anni fa ho iniziato a considerarmi fortunato, dopotutto sono sopravvisuto e fino ad oggi non è successo niente che potesse farmi pensare il contrario, anzi: non ho mai sofferto la fame, sono riuscito a procurarmi dei piccoli incarichi qui e lì e Oto non sa della mia esistenza, per loro non esisto quindi non sanno che sono un disertore. Non posso tirare avanti così tutta la vita ma per adesso va più che bene.
    L'obiettivo del dì è procurarsi qualche berry con cui comprare diversi articoli, sopratutto di genere alimentare.
    Sul Blue Times di ieri, tra gli annunci di chi cerca e offre lavoro, era presente un'inserzione inerente a lavoro mercenario: si assumevano una o più persone sane ed esperte nel combattimento per la scorta di 2 carri da Taki a Iwa.
    Presentarsi all'entrata di Taki per le 6:00 am e rivolgersi a Serhat per l'assunzione.
    No perditempo, buona paga.
    Fine lavoro e retribuzione giunti a Iwa.
    Ho già svolto lavori del genere quindi sono consapevole che il più delle volte non sono altro che lunghi viaggi seduti vicino al mercante senza che accada nulla, potendo comunque cavarci qualche berry.
    Se a ciò sommiamo che è un'ottima occasione per allontanarsi da Oto inizia a diventare il lavoro perfetto. L'ho detto io, sono fortunato.

    La mattina la passo dirigendomi verso Taki: nonostante sia presto per il resto del mondo per chi pratica questo genere di lavoro è una routine, è bene presentarsi prima della partenza per accertarsi di essere assunti e familiarizzare con il mercante. Anche comprendere che tipo di merce si trasporta alle volte è utile ma mio padre, che di lavoro commerciava metalli preziosi, non ha mai dovuto assumere una sola guardia. Forse anche lui era baciato dalla fortuna, anche se per come è finita non credo sia possibile.
    Arrivo in vista delle porte che bloccano l'accesso alla città con mezz'ora d'anticipo, poco a destra dei pesanti battenti è possibile intravedere le due carovane. Avvicinandomi noto una cerchia di tre persone che sta discutendo in maniera animata e poco consona all'ora attuale.
    Gettando un'occhiata al modello di carovane ferme là fuori mi viene normale pensare ad un commercio di schiavi o più probabilmente al trasporto di persone: le montagne che separano Iwa da Taki brulicano di banditi e tagliagole che non vedono l'ora di razziare un piccolo ma nutrito gruppo di civili, comprendo subito il mio ruolo in tutto ciò.
    Mi avvicino al trio che sta alzando sempre più la voce con l'intenzione di presentarmi e possibilmente ottenere il lavoro. Sono costretto a schiarirmi la gola più volte per farmi notare, animati come sono.

    «Buongiorno signori. Cerco Serhat, sono qui per il lavoro»

     
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    ≈ Takigakure Express
    Rei Rarglove ~ Post 1


    Il vento quella notte soffiava forte, si agitava come una bestia inferocita e sbatteva forte contro gli infissi e le porte di tutta la città. Rei quella notte non stava dormendo ma si avventurava fuori dal villaggio senza esser visto da nessuno. Era come un'ombra che silente si avventurava da sola in cerca di qualcosa o di qualcuno. Lentamente i suoi passi dapprima calmi e cadenzanti diventarono rapidi e quasi frenetici come se si stesse avvicinando rapidamente al suo obbiettivo.

    Poi il silenzio.
    Un'altra ombra lo fronteggiava, una figura con i lunghi capelli bianchi ed uno strano copricapo. Nel cuore della notte era difficile scorgere e capire chi fosse ma Rei lo conosceva bene, di tanto in tanto i due si incontravano. Il Rarglove non disse una parola, continuava a fissarlo con aria seria, attendendo che l'uomo dicesse qualcosa. Ma egli non parlò, gli fece solo un cenno con la mano, invitando il giovane Chunin a seguirlo.

    «Come stanno i ragazzi?» disse l'uomo continuando a camminare «come al solito, tutto procede abbastanza normalmente ma credo che questa domanda da parte tua sia suprflua» rispose Rei quasi seccato. Per contro l'uomo misterioso sorrise semplicemente. «Ah giovane Rei, devi imparare a goderti la vita, è cosi breve e senza che tu te ne possa rendere conto ti può sfuggire di mano e quando realizzi tutto ciò nella maggior parte dei casi è troppo tardi».

    Rei non rispose, semplicemente continuò a seguire l'uomo in attesa delle informazioni che egli doveva fornirgli. «Taki» esordì l'uomo ad un certo punto «è necessario che scopriamo cosa sta accadendo, per il bene della Foglia. Qualcosa si sta muovendo, è come un serpente che silente striscia nel sottosuolo ed è pronto a colpire».

    Dicendo quelle frasi l'uomo consegna un giornale al ragazzo sul quale è riportata una richiesta di lavoro da parte di un certo Serhat; purtroppo la poca luce non permette al giovane di poter leggere quanto è riportato su quell'articolo ma ci pensa l'uomo misterioso a spiegare il tutto al Rarglove.

    «Serhat, un mercante cerca una scorta per un lavoretto, direi che è l'occasione giusta per indagare su Taki e capire cosa sta succedendo in quelle terre cosi lontane. Portati dietro Emma e quel ragazzo legato al Clan Uzumaki». Rei si fermò di colpo e aggrottò le ciglia non capendo immediatamente per quale motivo egli doveva andare in missione a Taki proprio con loro due. «Fidati di me, quei due verranno e in un certo senso sono legati a questa faccenda in un modo che tu nemmeno immagini. Per quanto riguarda Tsunade non ti preoccupare di lei, saprà quello che deve sapere».

    L'uomo scomparve, senza aggiungere una parola lasciando il giovane Rarglove - come al solito - con quella missione da compiere e mille domande a cui non sarebbe riuscito mai a dare una risposta. Il mattino seguente, senza aggiungere nulla partì alla volta di Taki, laddove avrebbe incontrato il suo contatto; lasciò solo un messaggio sul tavolo della cucina con tutte le istruzioni necessarie per raggiungerlo e la richiesta di portare con se anche Cheshire. Il tutto corredato con l'articolo di giornale dove venne evidenziata la missione che dovevano compiere. Senza ombra di dubbio la cosa era poco usuale e avrebbe fatto insospettire i due ma meglio quello che dare spiegazioni inutili. Sapeva bene che i due lo avrebbero seguito e una volta sul luogo - forse - avrebbero ricevuto le informazioni necessarie per quella strana missione. Probabilmente per Emma e il giovane Cheshire era un modo come un altro per guadagnare qualche berry extra mentre per lui era qualcosa di molto diverso. Lentamente stava cominciando a capire, stava entrando in certi meccanismi che prima gli erano oscuri.

    A noi due - pensò ad alta voce Rei mentre con poche cose nello zaino si stava dirigendo verso il luogo dell'appuntamento. Era partito con un giorno di anticipo, considerando che nel pomeriggio i due lo avrebbero raggiunto sarebbero arrivati in tempo per l'incarico, forse arrivando nei pressi della locanda Takamori nel cuore della notte. Tutto era stato programmato nei minimi particolari: tutto o quasi.

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    Mi sono preso qualche libertà GdRistica scostandomi leggermente da quanto avevate proposto nel thread. Tsume e Bestia mi raggiungeranno a metà strada - descrivendolo cosi nel vostro post - in modo tale da arrivare per la notte sul luogo dell'incontro. I fatti narrati nel post - per forza di cose - risalgono a due notti prima. Ho pensato che una notte sola per viaggiare dalla foglia a Taki fosse troppo poco e quindi ho impostato circa un giorno di viaggio.

    A voi u.u




     
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    Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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    Atto I - La ricerca dei personaggi

    Fu un terribile incubo a svegliarmi quella mattina, avevo sognato che un pazzo criminale mi aveva rasato senza lasciarmi nemmeno una ciocca ed aveva usato la mia folta e morbida chioma per farsi un set di parrucche.
    Davvero terribile.
    Dopo aver controllato allo specchio che il tutto fosse stato solo un sogno mi trascinai in cucina decisa a riempire il vuoto che la notte aveva lasciato nel mio stomaco.
    Calma e tranquillità, mi piaceva il silenzio del mattino, quella quiete dove ancora sono tutti con un piede nei sogni che hanno appena abbandonato e con l'altro si costringono ad adempiere ai loro quotidiani lavori, sbadigliando misi su l'acqua per il tè e cercai nella credenza quei gustosi biscotti al miele acquistati il giorno prima alla bottega all'angolo.
    Aprii la scatoletta di legno contenente gli infusi e per la tazza di oggi scelsi un intenso Earl Gray il cui profumo invase la stanza.
    Mi spostai quindi sul tavolo per consumare la mia colazione con agio e tranquillità, fu allora che mi accorsi che vi erano dei fogli, uno era un ritaglio di giornale, un annuncio, lo riconobbi perchè il giorno prima lo lessi sul blue times, Serhat, un rinomato mercante di preziosi, cercava delle persone che lo scortassero per un breve tragitto, pensai di accettare la proposta inizialmente, ma poi ricordai che a mio padre non piaceva molto questo suo collega così lasciai perdere, in quanto l'istinto del mio papy difficilmente sbagliava, ma era il secondo pezzettino ad attirare maggiormente la mia attenzione.

    Emma per favore prendi Chesire con te,il ragazzo di cui l'Hokage mi aveva chiesto di occuparmi e raggiungetemi, il luogo è indicato nell'articolo, Tsunade è già al corrente.
    Vi aspetto.
    Rei


    Perchè mai è partito da solo se poi dobbiamo raggiungerlo?
    Perchè poi devo andare io a raccattare Chesire che neanche lo conosco?
    Poi che diamine, nemmeno un saluto!


    Al mattino sono facilmente irritabile, lo ammetto, tuttavia sfido chiunque a non dissentire se mai gli dovesse accadere una simile esperienza, così animata non dall'ansia febbrile che precede una missione, ma da una più primordiale bramosia, il cui obiettivo è educare il mondo a vivere in maniera più civile e responsabile, trangugiai la mia colazione enumerando mentalmente cosa avrei dovuto portare con me e cercando di capire come trovare il ragazzo di cui il bigliettino mi parlava.

    Come lo trovo?

    Ricordo che Rei me lo descrisse, fisico nella norma, capelli rossi e occhi rosso rubino, ecco sicuramente questo sarebbe stato un particolare molto utile data la rarità della cromia!
    Fu così che iniziò la mia avventura, uscii di casa correndo, recandomi nei luoghi dove credevo di trovarlo, negli uffici del palazzo del kage, nell'arena di addestramento, nei bar e alla fine lo trovai che camminava diretto chissà verso cosa.

    Chesire!

    Urlai con tutto il fiato che mi rimaneva nei polmoni, si girò, quegli occhi di brace erano davvero inconfondibili.

    Scusa se mi presento in maniera così poso garbata, io sono Emma una coinquilina di Rei e su sua richiesta dobbiamo raggiungerlo per adempiere a questo incarico.

    Gli porsi il biglietto ed il ritaglio di giornale, non mi curai di fornirgli altre spiegazioni, anche perchè non ne avevo, ma semplicemente gli diedi appuntamento a 15 minuti dopo ai cancelli di konoha, sicchè potesse raccogliere il necessario ad affrontare il viaggio.

    Poverino, essere sballottato così di prima mattina da una sconosciuta deve essere stato sconcertante.

    Attendendo il mio imprevisto compagno di viaggio ripensai all'intera faccenda, non credevo fosse una trappola, primo perchè non mi veniva in mente nessuna persona che avesse qualche conto in sospeso con noi tre e secondo perchè la scrittura era effettivamente quella di Rei, ma perchè tanto mistero?
    Cosa lo aveva spinto a partire così di fretta?

    Avrebbe sicuramente impiegato meno tempo parlandomene che scrivendomi quel messaggio.

    Non lo capivo proprio.
    Ancora immersa nei miei pensieri, mi raggiunse il saluto del giovane e sorridendogli partimmo insieme alla volta di Taki.

    Ciao ragazzi, ci vediamo quando torno!

    Dissi salutando le guardie poste alla porta del villaggio.
    Così ci lanciammo all'inseguimento del nostro compaesano, fermandoci di tanto in tanto per riprendere fiato, se fossimo stati in un film ci sarebbe stata una musichetta di sottofondo ad incitare la nostra corsa e probabilmente delle grandi nubi di polvere si sarebbero alzate al nostro passaggio, purtroppo la realtà sotto questo aspetto è un po' più triste, ma non per questo meno invitante.
    ...
    Per fortuna il sentiero per Taki era uno soltanto e lo avevo memorizzato adeguatamente prima di uscire, Chesire mi seguiva con facilità e sembrava credere fermamente che io sapessi il percorso, tuttavia debbo confessare che fino a quando non vidi la bionda chioma di quel birbante, la paura di aver intrapreso una via errata mi assalì diverse volte.

    Rei!

    Oggi sembravo una scimmia urlatrice, inseguivo la gente per poi urlargli contro, non era certo un comportamento consono ad una signorina, tuttavia mi scusai convincendomi che non v'era altro modo d'agire date le circostanze.
    Nel mentre il mio cervello figurava queste cose finalmente lo raggiungemmo e seppur sfinita e con il fiato corto espressi senza indugio il mio pensiero riguardo la sua condotta in un crescendo di tonalità, forse ero addirittura arrivata all'ultrasuono.

    Sono lieta che tu siano e salvo, ma si può sapere cosa sta succedendo?
    Perchè vuoi accettare quest'incarico?
    Perchè ci hai chiesto di accompagnarti?
    Perchè diamine non ci hai aspettato?
    Poi che modo è di effettuare una richiesta?


    Poi, così com'era montata, la mia ira svanì e lasciò posto alla stanchezza, anche se il sorriso che ora segnava il volto del giovane dagli occhi di zaffiro mi istigava a colpirlo con violenza, con tutta la forza che avevo in corpo, ma la pigrizia che mi contraddistingueva ebbe la meglio.

    nahh, non mi importa lascia perdere, lasciaci solo riprendere fiato prima di ripartire.
     
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    ≈ Takigakure Express
    Reclutamento ~ 1°Post



    Spensierato come qualsiasi altro ninja di Konoha decido di fare un giro nel villaggio in cerca di flashback. La mia vita dopo l'incontro con Rei è cambiata radicalmente. Sono ovviamente ancora in cerca di risposte ma da quando il mio sensei mi ha detto che posso trovarle solamente vivendo, io non riesco più a stare fermo. Mi reco alla montagna dove sono scolpiti i volti degli Hokage, li guardo attentamente ma non riesco a ricordare nulla. Torno al chioschetto dove ho mangiato gratis per via dell'offerta di Rei e non riesco a ricordare nulla di nuovo. L'unico posto che mi resta da perlustare è il mio campo d'addestramento. Probabilmente in quel luogo c'è qualche mio ricordo. Spero che il mio sensei non abbia scelto un luogo d'addestramento casuale ma mi abbia portato in quello con un preciso motivo.

    Chesire!

    Mi volto, qualcuno ha urlato il mio nome.

    I suoi lunghi capelli rossi catturano il mio sguardo e la mia attenzione. Possibile che qualche ragazza abbia dei capelli cosi' rossi, un colore cosi' acceso ? Konoha non è conosciuta per ninja dal simile aspetto, tutt'altro, solitamente si vedono capelli color marrone o neri, il resto è sempre qualcosa di nuovo, come se non facesse parte di questo villaggio. Che anche questa ragazza sia una Uzumaki?

    Scusa se mi presento in maniera così poso garbata, io sono Emma una coinquilina di Rei e su sua richiesta dobbiamo raggiungerlo per adempiere a questo incarico.

    Un bigliettino, un foglio di giornale e nient'altro. Perchè mi ha dato tutto questo. Non apro il foglietto e neanche il pezzo di giornale, li stringo forte nella mia mano destra e li metto nella tasca della mia divisa ninja.

    Vedo che già mi conosci, comunque piacere Cheshire. Sai, non posso negartelo, i tuoi capelli mi ricordano tanto il mio clan ... Uzumaki. Per caso ne fai parte? Rei mi ha detto che non è semplice trovare qualche mio consanguigno. Scusami se ti pongo questa domanda conoscendoti da poco, potrei sembrarti impertinente ma per me è importante saperlo.

    Attesi qualche attimo e poi la seguii. Sembra non volermi rispondere, al contrario saluta le guardie che non l'hanno quasi neanche vista di striscio e continua la sua corso fuori Konoha. Tengo perfettamente il suo passo anche se faccio fatica e seguire tutti i suoi movimenti. Il mio corpo probabilmente non è più quello di una volta e devo abituarmi a questi viaggi. Ecco! Si, ora ricordo qualcosa. La mia perdita di memoria è avvenuta fuori Konoha, in un villaggio esterno e con me c'era una sorta di Uomo Pesce dal nome Fizz. Si si, lo ricordo perfettamente. Il suo corpo è completamente celeste con qualche chiazza bianca sul petto però amava nascondere la sua natura e spesso si camuffava ma il suo tridante è un segno troppo evidente che guasta tutta la sua copertura.

    Nel viaggio metto la mano destra nella tasca e leggo il pezzo di giornale. Praticamente dobbiamo fare da scorta a un semplice mercante, sembra qualcosa di semplice eppure per fare questo ci stiamo andando in tre. Perchè mai ci vogliono tre persone per scortare un mercante? Tra l'altro con noi vi è Rei, un ninja dal grado molto più alto del mio, chissà questa Emma se un chunin o un genin.

    Rei!

    Rei? La ragazza è riuscita a riconoscere il mio maestro da una distanza bella grande. Che vista! I suoi capelli giallo sole sono inconfondibili eppure credo che esistano tanti altri ninja con quel tipo di colore. Pazienza, meglio averlo trovato qui che altrove.

    Sono lieta che tu siano e salvo, ma si può sapere cosa sta succedendo?
    Perchè vuoi accettare quest'incarico?
    Perchè ci hai chiesto di accompagnarti?
    Perchè diamine non ci hai aspettato?
    Poi che modo è di effettuare una richiesta?


    Accipicchia quante domande. Neanche il tempo di respirare si è presa.

    Ciao Rei

    Potrò sembrare scorbutico ma penso che un semplice saluto sia fondamentale quando s'incontra qualcuno.

    nahh, non mi importa lascia perdere, lasciaci solo riprendere fiato prima di ripartire.

    Ci sediamo un attimo sull'erba e intanto io guardo i due. Cosa li lega? Come si conoscono? Non tutti i ninja di Konoha si conoscono, al contrario, visto che sono sempre in viaggio per varie missioni dato che il villaggio a cui appartengo è il più grande e quindi dispone di più missive, è davvero difficile conoscere con tanta confidenza ogni ninja. I due al contrario penso abbiano davvero un grande feeling visto Emma ha rivolto cosi' tante domande al sensei senza curarsi della sua figura nel nostro trio.

    Attesi in silenzio e poi tutti insieme partimmo per Taki. Il villaggio non è molto distanza dal nostro e per questo ci abbiamo messo solamente un giorno e mezzo. Arriviamo di sera con la luna alta nel cielo. Il villaggio si mostra ai nostri occhi in maniera davvero strabiliante. Per essere un paese minore è davvero ben fornito e la popolazione non manca. Il commercio sembra essere la loro fonte primaria di sostentamento e il mare su cui si affaccia ha un qualcosa di spettacolare. Saremmo restati ore a guardare quello spettacolo ma il sonno pesava un pò a tutti. Senza perdere altro tempo ci rechiamo in una bettola e passiamo li la notte per alzarci presto la mattina e raggiungere il luogo indicato sul pezzo di giornale.

    Tutti e tre abbiamo alloggiato alla locanda Takamori, un punto strategico. Dalla finestra della nostra camera si vede perfettamente lo spiazzale d'incontro ma noi non curandoci di osservare per tutta la notte il transitare della gente ci abbiamo dormito sopra. Al risveglio sono il primo ad affacciarsi alla finestra. Vedo uno strano tizio, un volto forse conosciuto, mi da un non so che di volto già visto chissà in quale luogo ...

    Petto nudo, fisico possente, lungo capelli dorati, non prospetta niente di buono anzi tutto quell'ammasso di muscoli mi fa quasi paura. Il mio corpo è esile e in uno scontro diretto probabilmente avrei la peggio. Non voglio trovarmi nelle vicinanze di quella bestia e quindi mi avvicino a Rei indicandogli il tizio.

    Tu mi proteggerai vero?

    Chissà quale impressione avrebbe avuto di me Rei, a me non importava. Io volevo solamente non essere vicino a quella bestia. Scendiamo dalla locanda e ci rechiamo allo spiazzale in attesa del mercante.







     
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    TAKIGAKURE EXPRESS
    « L'arrivo al villaggio della Cascata »

    Erano anni, ormai, che il mondo viveva in una situazione di pace apparente, le cinque grandi terre ninja aveva cessato le ostilità reciproche, abbracciando la bandiera del Governo mondiale per mantenere una forma di stabilità duratura. I maggiori beneficiari di questa situazione erano senza dubbio i villaggi minori, quelli a confine tra due importanti paesi. Taki era di questi: posto tra la terra del fuoco e quella della roccia, il villaggio della Cascata aveva sempre agito da territorio di scontro tra questi due villaggi, risentendone nel corso degli anni. Il suo sbocco sul mare gli ha permesso però di intraprendere un nuovo sviluppo circa le rotte commerciali e, in questo periodo di pace, si è affermato come uno dei punti cardine delle rotte economiche tra le due terre con cui confinava. Non era affatto una rarità quindi, che da quel villaggio partissero carovane con ricchi carichi o richieste di scorta per proteggerle, chiunque fosse nato in quel villaggio aveva due possibilità occupazionali, la Pirateria o diventare un commerciante. Serhat aveva deciso di cogliere i lati più proficui di quei due mondi apparentemente così distanti, viveva di scorribande in mare pur mantenendo attivi i suoi interessi di scambio sia con il villaggio della Foglia che con quello della Roccia.

    Nonostante l'orario, molta gente era in giro per il vialone principale della città. Il mattino ha l'oro in bocca e mai come nel caso dei marcanti e commercianti questo detto sembra essere appropriato, ma il movimento frenetico della gente sembrava essere attribuito a qualcosa di insolito quel giorno. Nello spiazzale di fronte la locanda Takimori, teatro di innumerevoli incidenti, vista la clientela che si ritrova, si stava radunando un folto gruppetto di facce poco raccomandabili. Erano giorni ormai che sul giornale nazionale scorreva l'annuncio di Serhat circa la ricerca di una scorta per la sua ultima rotta commerciale ma ciò che più attirava i curiosi era il motivo del fallimento del suo ultimo viaggio, un attacco di imboscata aveva infatti ridotto a zero tutta la sua manovalanza, rendendo necessario un annuncio finora mai eseguito da un mercante locale.

    Erano presenti circa una ventina di persone, qualcuno in gruppi, altri invece in totale solitudine alla ricerca di qualche berry facile. il sole battente che si alzava nel cielo stava facendo alzare la temperatura ma anche la tensione. Quando in un suolo luogo si riuniscono tante teste calde non può che essere altrimenti. Non ci sono però solo criminali, ma anche abitanti del villaggio o viaggiatori alla ricerca occasionale di lavoro. Di tutto e di più. Non tutti sarebbero stati scelti per la missione, ma indubbiamente tra quelli c'erano coloro che avrebbero accompagnato i due carri che erano posizionati proprio dinanzi all'entrata principale della locanda, con i cavalli già pronti e sellati.


    Al primo piano della locanda, in una delle stanze, un uomo possente era in compagnia di una giovane donna. La sua schiena, immensa, era decorata per intero da un tatuaggio nero corvino, ricco di sfumature colorate che contrastavano con la sua pelle bianca come seta pregiata. Il suo sguardo era freddo e distaccato, nonostante l'atto di libidine a cui si stava concedendo mentre nella stanza tutto ciò che si poteva udire erano i gemiti della sua concubina. D'un tratto la porta si aprì e una figura, ben vestita, si avvicinò al letto incurante della scena che aveva dinanzi, l'uomo non interruppe il suo atto prestandogli comunque attenzione.


    « Signor Serhat ... è il momento
    20 candidati sono già qui fuori.
    »

    « Perfetto ... dai il via allo
    sfoltimento, voglio i migliori.
    »












    Dopo qualche ora di attesa, in cui gli aspiranti partecipanti avrebbero potuto interagire tra loro, le cose iniziarono a smuoversi. Dai tetti dei palazzi attorno allo spiazzale sarebbero infatti spuntati degli strani macchinari. Questi sarebbero stati puntati, senza preavviso, sulla piazza per poi cominciare a sparare migliaia di shuriken e spiedi contro i venti malcapitati. Subito dopo l'attacco, un team di uomini mascherati avrebbe attaccato da quegli stessi palazzi, a mani nude, con l'intendo di imbastire un attacco diretto e di sfondamento. L'azione doveva simulare un attacco a sorpresa che risultava essere il principale timore per il mercante, solo coloro in grado di difendersi sarebbero stati poi scelti per la missione. Un provino, inatteso e spietato che avrebbe di fatto dimezzato il numero di pretendenti, facendo emergere solo i migliori che avrebbero avuto in premio la possibilità di conoscere Serhat in persona, un uomo che non utilizzava mezze misure pur di raggiungere i suoi scopi, nobili o non che fossero.

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    Traccia: Siete arrivati tutti al villaggio della cascata, ciò che trovate è un villaggio normalissimo in una quotidiana giornata di mercato e preparazione a questi. La piazza dell'appuntamento però è molto agitata, in quanto ci sono ben 20 pretendenti (inclusi voi) all'ottenimento della missione. Voi cercate di farvi un'idea di ciò che vi aspetta, mentre attendete l'arrivo di Serhat. prima di poterlo incontrare, però, sembra che il mercante abbia una sorpresa per voi. All'improvviso vengono sparati un numero incredibile di spiedi, shuriken e armi da lancio dall'alto dei palazzi che circondano lo spiazzare. Subito dopo, degli uomini mascherati si prestano per un uno vs uno con ciascuno dei pretendenti rimasti in vita. Non attuano strategie particolari, solo un attacco frontale con l'intento di mettervi k.o senza troppi convenevoli.

    Ok, quello che dovrete fare è arrivare sul luogo dell'appuntamento, con tutte le considerazioni del caso sulle persone che aspettano con voi. E' il punto in cui vi incontrate, quindi le interazioni anche dettagliate sono ben accette. Ognuno di voi dovrà descrivere almeno uno sconosciuto tra i pretendenti, intanto che aspettate Serhat. Dopodiché dovrete fronteggiare l'attacco a sorpresa e vi cimenterete in un uno vs uno con un uomo mascherato. Non hanno particolari poterie non sono che un test, quindi non esagerate con il mettervi in mostra, se volete aiutarvi tra voi fate pure, vi lascio carta bianca. Subito dopo fermatevi che intervengo io.

    POST: per questioni di "periodo estivo" non fisso un ordine post, ma avete fino
    a domenica alle 23:59 per postare tutti, chi manca verrà escluso. <3 Buon post


    Edited by » ToX - 18/7/2013, 17:16
     
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    ≈ Takigakure Express
    Reclutamento ~ 2°Post



    Ora ho chiaro cosa vuol dire BANDO. Nella piazza, di fronte la locanda in cui noi abbiamo alloggiato, vi è una marea di gente. Prima d'ora non avevo idea di cosa volesse dire la parola bando. C'è tantissima gente che vuole fare da scorta a questo mercante. Cosa mai potrà offrire in cambio? Quanto sarà alta la sua ricompensa?

    Tra la folla nota un tizio che mi pare alquanto simile a me. Egli però a differenza mia è totalmente un gatto. Il suo fisico snello e slanciato, la sua pelle maculata, i suoi baffi, le sue orecchie e quel naso quasi sempre in movimento mi ricordano davvero un bel gattone. Al momento di gente strana ho in mente solo un uomo pesce di cui non ho chiaramente l'idea di come sia fatto però ricordo che egli mi ha in qualche modo salvato dal mio incidente accaduto chissà dove.

    Rumori di ruote, cigolii e rumori metallici giungono alle mie orecchie come un campanello d'allarme.

    Ragazzi attenti, guardate in alto, vi difendo io e sfoltisco questa folla.

    Rei e Emma sono di fianco a me. In poco tempo le mie catene di chiudono in una palla in cui nulla sarebbe passato, neanche uno spiedo. Le varie catene di sono intrecciate tra loro al fine di coprire i loro stessi buchi tra gli anelli in maniera del tutto perfetta. Una semplice difesa sferica. Sento dall'interno le armi impattare contro di loro mentre man mano si spezzano lentamente. Le catene sono grigie e non composte da chakra, questo mi permette di non svelare la mia innata a chiunque. Non voglio che la gente conosca il mio potere, Rei mi ha detto che è un qualcosa di particolare che non tutti posseggono e far sapere loro di questo mio possedimento potrebbe essere un pericolo per tutto il gruppo.

    Rotte le catene dalla caterva di armi che ci sono piombate addosso, inizio a comporre i giusti sigilli per utilizzare la tecnica del sonno delle piume. Il mio intento è quello di smaltire l'intera folla. Non voglio la concorrenza, l'Hokage vuole che questa missione sia nostra e cosi sarà, ad ogni costo. Delle bianche piume inondano la piazza. Tutta la gente li' presente sarebbe caduta in un breve sonno, il giusto tempo che a noi serve per essere ingaggiati dal mercante che al momento non riesco a scorgere nella piazza.

    La mia strategia mi sembra alquanto perfetta, Rei e Emma sembrano non aver subito danni.

    Alcuni uomini sbucano da dentro la struttura che abbiamo d'innanzi e io non posso interrompere la mia tecnica quindi resto immobile vicino il mio team.

    Pensateci voi, io sto concludendo la mia tecnica.



    Chakra: 21/25
    Stato Fisico: Illeso

    ■ Chains: Una o più parti del corpo possono essere utilizzate per far spuntare delle catene di chakra. Esse posso percorrere l'aria o trapassare la terra o una qualsiasi barriera che abbia una resistenza inferiore alla propria capacità d'offesa. Per questo motivo è facile muoverle per aria o sotto la terra o addirittura dentro l'acqua o in mezzo al fuoco se quest'ultimo non è governato da qualcuno. Codeste catene hanno la capacità di offendere creando danno d'impatto oltre che imprigionare qualcuno o qualcosa. L'oggetto o l'entità imprigionata vedrà la propria velocità di movimento diminuire di un medio e la propria riserva di chakra ridursi della medesima entità per ogni turno in cui si resta imprigionati. La pura forza fisica non servirà a nulla, solamente il chakra potrà spezzare queste catene.
    [ Variabile / Medio ( Basso ad Area ) ]

    ■ Tecnica del Sonno delle Piume: Tecnica illusoria dove il ninja addormenta una massa di persone.
    Prende il nome dall'illusione che si vede prima di cadere addormentati. Infatti, all'inizio, si vede come una pioggia di piume cadere sopra i bersagli di questa tecnica che successivamente non potranno sfuggire all'effetto secondario della tecnica che li lascerà cadere in stato di sonno per molto tempo. [Medio ]



     
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    ₪ I tre iracondi signori si dimostrarono essere dei semplici paesani che discutevano su quali delle varie proposte presentare al sindacato di Taki per il “rinnovo della città ed il miglioramento urbano”. Una tale noia, litigavano tra cestini della posta a forma di lettera, segnali di “STOP” e “VIA” destinati a gestire i carri ricolmi di merci che entravano ed uscivano dalla città ed un corso municipale di nuoto per ogni età. Tutte ottime preoccupazioni ed allo stesso tempo talmente tanto futili dal farmi dubitare della futura continua crescita della città. Non che a me importasse qualcosa, lavoravo per Sehrat non per il sindaco. O per lo shinobi che la dirigeva. Chissà che tipo di struttura politica regge in piedi questa frizzante cittadina in sviluppo pur consci della storia e del fato destinatogli. La storia ha il brutto vizio di ripetersi, basta solo aspettare una guerra e Taki verrà nuovamente schiacciata tra l'incudine ed il martello. Lo slogan avrebbe potuto suonare così:
    “Costruiamo Taki per il futuro. Insieme. Fino alla prossima guerra.”
    oppure
    “Per una Taki non oppressa da dazi e guerre, per un periodo di pace più lungo del periodo di ricostruzione.”
    Probabilmente gli argomenti di dibattito iniziavano e finivano parlando di merci e scambi tra città-stato e nazioni. Da qualche parte devo aver sentito che hanno intenzioni di istituire una forza militare privata, a metà tra dei ninja e dei mercenari. Decisione saggia se si ha qualcuno in grado di addestrare e gestire le persone.
    Con un paio di brusche movenze riesco a spostare il trio alla mia destra e proseguo per la città. Devo essermi sbagliato, l'incontro potrebbe essere all'interno della città e non fuori le mura come avevo immaginato. Le probabilità di farsi assumere si assottigliano, non hanno fretta di partire come sperato ma al contrario vogliono aspettare quanti più candidati possibile. Se la scorta sarà troppo numerosa il compenso sarà ben più misero di quel che mi aspetto, l'intero viaggio potrebbe non valere la candela.
    Le strade sono quasi deserte, si intravedono solo figuri loschi ai lati delle strade e mercanti chiassosi che aprono bottega. In molti indossano dei turbanti sul capo come simbolo di qualche casta mentre altri sembrano propensi a beffarsi di tutto e guardano circospetti nei dintorni del proprio negozio, monito per qualcuno probabilmente.
    "Sniff Sniff" Aaaaah, odore di cosca nell'aria. Nemmeno Taki ne sembra essere immune e, a maggior ragione visto il suo brusco sviluppo, sembra in preda ad una guerra silenziosa tra mercanti che resistono e proposte scomode.

    ---

    Giro per la città senza una meta, non conosco la città ne mi interessa conoscerla, devo solo trovare la piazza d'incontro. La trovo, alla fine, solo dopo aver perso parecchio tempo per raggiungerla: ho aggirato la piazza finendo dai portoni della città al porto ed infine cercando di tornare indietro per un'altra via che speravo fosse più breve. Nel giro di una sessantina di minuti la situazione è cambiata radicalmente, le vie sono affollate e per le strade passa sempre qualche carro diretto fuori città o al porto da cui provengo, trasportando merci di ogni tipo. Riesco a distinguere anche diversi accenti ma non sono in grado, in quella confusione, di riconoscerne la provenienza. La merce che va per la maggiore sembrano essere le spezie seguite da stoffe ed armi. Potrei comprare qua il mio equipaggiamento in effetti, ma mi fido più dei ninja di Iwa che dei ciarlatani provenienti da ogni parte del mondo. La piazza comunque sembra essere deserta: rispetto al miasma di carne e muscoli presente nelle vie principali della città questa rientranza di sampietrini e marmo ospita solo una ventina di persone, forse poco più.

    Osservando meglio si notano pesanti armi da fuoco automatico e sguardi duri, non c'è dubbio, sono tutti mercenari o pirati.

    uj5v

    Molti li riconosco anche, sono famosi nel nostro mestiere, molti li chiamano WarPigs o Cani da Guerra ma loro si definiscono semplici amministratori di pace. Con armi simili possono amministrare la pace svariate volte al secondo, su questo non c'è dubbio. Io confronto a loro sono un purista: solo tecniche ninja e sani pugni in faccia. Lo trovo più pulito, quasi elegante.
    Gli altri pretendenti non sono male, ce ne sono giusto un paio troppo magri per i miei gusti ma il loro sguardo deciso e sicuro non mi permette di dubitare di loro. Ce n'è persino uno che mi somiglia: senza maglia, muscoloso e con i capelli biondi.
    Chissà che non capiti vicino a lui nella guardia al carro, sarebbe divertente.

    g8xq
    Fiuuu Fiuuu


    Alzo lo sguardo al cielo: migliaia di shuriken volano verso la nostra direzione a gran velocità, non sono coordinati tra loro sembrano semplicemente lanciati alla rinfusa, molti addirittura si scontrano perdendo potenza nel tragitto ma non basta. Sono troppi per sperare di salvarsi, la minaccia richiede la dovuta risposta. Corro in direzione del ragazzo biondo che mi somiglia e che per fortuna dista poco da me: afferro con la mancina la spalla sinistra e con la destra la cintura dei suoi pantaloni prima di porlo di peso tra me ed i pericolosissimi proiettili di metallo. Spero per lui che non sia un semplice mercenario o sicuramente farà una brutta fine. Attendo qualche istante che cessi il nugolo e con esso il tipico rumore di oggetto che fende l'aria per poi posare il mio “scudo” a terra. A quanto pare non era capace di gestire il chakra o più semplicemente ha subito troppi colpi.
    «Mi spiace, non m'era venuto altro in mente.»
    Probabilmente dovrei restare in silenzio, sicuramente non l'ho fatto sentire meglio così.
    Poco importa, ho altri problemi adesso.
    Dei colpi vengono esplosi, i WarPigs stanno sparando a qualcosa. E' difficile distinguere quello che succede visto che uno dei loro utilizza un lanciagranate, c'è più fumo che altro. Vedo solo Bill “The Kid” steso in terra, ricoperto di spiedi metallici e poi Hector che si tiene la gola che sembra sanguinare copiosamente. Ai suoi piedi un'esile figura completamente vestita di nero crivellata di colpi, in mano ancora stringe il kunai rosso di sangue.
    Ormai c'è arrivato chiunque, questo è un test.
    Mi giro cercando il mio avversario ma non lo vedo arrivare, sento solo un colpo netto dietro le due ginocchia che mi costringono a terra. Faccio pressione sui muscoli delle braccia distendendoli come durante una flessione e mi spingo in piedi. Anche il mio avversario è completamente ricoperto di nero e utilizza dei semplici kunai come armi. Li fa serpeggiare avanti ed indietro facendoli brillare nel giorno e cercando di distrarmi, ma da come li impugna capisco che non è poi molto esperto. Scatta verso di me, cerca di colpirmi al ventre con una spallata per finirmi con una coltellata diretta alla schiena ma intuisco subito l'intento e non faccio altro che scansarlo, spingendolo verso il terreno e scavalcandolo. Non è abbastanza veloce, non può toccarmi. Decido di non metterlo K.O. ma di giocare con lui, Serhat potrebbe non gradire violenze sui suoi subordinati.
    Decido anche che il gioco continuerà fino a quando qualcuno non ci interromperà o lui cadrà a terra stremato, un piccolo riscaldamento in previsione della scorta.

    ---

    Stat: Forza e Velocità Medio+Basso
    Chakra: 20/20
     
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    Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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    Atto II - La prova
    E fu sera e fu mattino, il giorno dell'appuntamento era dunque giunto.
    Ci recammo in piazza, i mercanti stavano allestendo i loro banchi, mi guardai intorno cercando se vi era anche il banco di mio padre, ma non lo vidi, raramente allestiva in questa piazza, perciò non me ne stupii.
    Queste strade le percorsi un altro paio di volte durante il mio peregrinare, il mercato era sempre molto vivace e i più diversi personaggi qui giungevano per i loro acquisti, era indubbiamente un redditizio crocevia e quella mattina si prospettava essere una fruttuosa giornata dato che il bando indetto dal mercante, non aveva attirato solo mercenari da ogni dove, ma anche una discreta schiera di curiosi.
    Gli interessati all'incarico non dovevano essere più di una ventina, eravamo tutti radunati davanti alla locanda in un angolo della piazza, distanti una decina di metri dalle bancarelle, sembrava che quello spazio fosse stato ritagliato apposta per noi e probabilmente era proprio così vista la sua influenza; alcuni tra loro erano soli altri, come noi, in gruppetti, sentivo i loro sguardi scrutatori, i bisbigli, la tensione, senza contare poi quel senso di disagio che mi cingeva lo stomaco, era talmente forte che non ero riuscita nemmeno a far colazione, un avvenimento molto grave che non presagiva nulla di buono.
    Serhat non avrebbe assunto tutti, eravamo davvero troppi per due soli carri e dalle voci che giravano su di lui non era un uomo a cui piace sperperare il proprio denaro, cominciai così a mia volta ad osservarli, volevo cercare di capire quali fossero le loro qualità, ma dalle sole apparenze era ben difficile.
    Volsi lo sguardo verso Chesire, mi chiedevo quali fossero le sue qualità, doveva pur averne visto che mi era stato espressamente chiesto di portarlo appresso, il suo sguardo incandescente era pieno di ammirazione e totalmente dedito a Rei, la cui chioma brillava in risposta a quei primi pallidi raggi di sole e volgeva la sua attenzione al perimetro della piazza.
    Quell'attesa senza senso mi stava terribilmente annoiando, tentai nuovamente di trovare chi altri avrebbe potuto accompagnarci in quell'impresa, perchè ovviamente noi ed il nostro traboccante talento, ne avremmo fatto parte.

    Quei tre sembrano delle fanciulle indifese e quello è troppo rachitico per inspirare sicurezza, quelli invece sembrano pericolosi, sicuramente sanno il fatto loro.

    Iniziavo a chiedermi con quali termini ci avrebbe scelto quando il mio sguardo incrociò quello di un giovane tra i pretendenti, che focalizzò tutta la mia attenzione.
    Era comodamente seduto a terra, senza nessuna apparente preoccupazione, in totale distacco dall'umore generale che ci trovava nervosi ed in trepidante attesa, per lui invece sembrava che il tempo fosse un concetto irrisorio, si guardava intorno e nel frattempo mordicchiava una spiga di biondo grano che teneva tra le labbra sottili.
    La carnagione d'ebano era in netto contrasto con i capelli color miele che portava corti ed in disordine, tant'è che alcune ciocche gli ricadevano dolcemente sul viso risaltando ancor più le iridi color ametista.
    Le vesti dal taglio comodo che portava non riuscivano a nascondere un fisico statuario e sebbene non dovesse essere stato molto alto, la sua prestanza fisica era fuori discussione, da lì a breve lo raggiunse una ragazzina, doveva avere all'incirca una decina d'anni, manifestava gli stessi tratti somatici del ragazzo, la sua lunga treccia la seguiva nelle aggraziate movenze e dal suo sorriso traspariva l'innocenza tipica della fanciullezza; probabilmente era la sorellina, dovevano essere molto legati perchè anche se non riuscivo a sentire i loro discorsi, la dolcezza nei movimenti di entrambi era tangibile.

    Ma è anche lei tra i pretendenti alla missione?
    Seppur dotata i bambini non dovrebbero essere coinvolti, dovrebbero essere spensierati e preoccupati solo di trovare il modo di divertirsi fino a sera.
    Magari è lì solo per augurargli buona fortuna.


    Con i ricordi tornai indietro di qualche anno, quando da bambina, insieme ai miei fratelli, si giocava insieme ed ogni luogo per quanto noioso o angusto, si trasformava in una fantastica avventura.

    Chissà lui che tipo di fratello è...

    Distolsi lo sguardo da quell'affettuosa cornice, costringendomi a non abbassare la guardia, ma iniziavo davvero a spazientirmi, pregai dunque che presto l'altezzoso mercante (non poteva essere altrimenti visto che ci faceva attendere qui scomodi il suo palesarsi) facesse la sua comparsa.
    Ciò che avvenne dopo fu solo un susseguirsi confuso di eventi.
    Quell'animale di un mercante aveva palesato come sarebbe avvenuta la scelta, ovvero chi sarebbe rimasto in vita suppongo, difatti improvvisamente dal cielo vennero lanciate una serie infinita di armi da lancio, spiedi, shuriken e chissà cos'altro, resi i miei occhi due sfere di opale per permettermi di contrastare al meglio quell'imminente minaccia, ma non ve ne fu occasione: Chesire senza esitare creò immediatamente un'anomalo scudo volto a proteggere tutti e tre.

    Sono lieta che mi abbia considerata nella sua difesa, credevo non avesse occhi che per Rei!

    Anomala difesa, già, non era un costrutto di elemento, come la maggior parte delle tecniche, ma qualcosa di diverso che comunque non era ora il momento di indagare.
    Non appena la sciolse mi guardai attorno cercando nuovamente quegli occhi lavanda che mi avevano stregata, ero preoccupata soprattutto per la fanciulla, ma per quanto tentassi di trovarli in quella confusa ressa di corpi, sangue e ferro, non vi riuscì.

    Che razza di farabutto, aveva ben ragione mio padre.

    Ma di tempo per pensare ve n'era davvero poco, anzi nullo, perchè se il compagno felino nel frattempo castava una tecnica molto particolare, che sembrava accompagnasse chi vi era coinvolto tra le braccia di morfeo, tre energumeni si avvicinavano a noi, che quella tecnica non stesse avendo effetto su di loro?
    Probabilmente aveva solo bisogno di un qualche istante in più per essere conclusa ed io ero in grado di fornirglielo.
    Arretrai di un balzo e scagliai verso di loro una potente onda d'urto, non credo fosse sufficiente a stenderli, quindi lanciai verso loro il mio fidato chakram.
    Il Tocco di Era
    Invisibile e letale, queste le caratteristiche del tocco della regina degli dei.
    Questo si ottiene tramite il rilascio ponderato di chakra dai palmi delle mani che è in grado di scagliare una vera e propria onda d'urto con due sostanziali differenze: la prima è che l'onda è totalmente invisibile e quindi non potrà essere vista da occhio normale, la seconda è che la pressione all'interno del colpo alimentata dal chakra farà si che quest'ultima diventi inarrestabile.
    [Basso]

    Mi esalta sentire il sibilo che emette quando roteando fende l'aria, ad ogni lancio mi sento più forte, una vera amazzone!
    Quando torna tra le mie mani, lo impugno pronta ad usarlo come lama corta, se si fossero avvicinati ulteriormente li avrei accolti come si conviene.
    Mi concessi un'altra fugace occhiata, cercavo quella bella treccia color miele, ma con ribrezzo scorsi solo corpi che si scontravano ed armi che scaricavano le loro munizioni, dei due fratelli nessuna traccia.
    Vedevo diverse persone che avevano bisogno del mio aiuto, non mi importava chi fossero, l'importante era non gettare una vita, una lezione che Serhat avrebbe dovuto imparare sulla propria pelle un giorno.



    Chakra: 19,5/20
    Status: velocità +Basso
    Status: tecniche meno 1pt chakra (Basse=0.5)

     
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    ≈ Takigakure Express
    Rei Rarglove ~ Post 2


    Il volto di Rei mostrò la sua gioia nel vedere che i due lo avevano raggiunto; era consapevole della situazione alquanto particolare in cui aveva cacciato Emma e Cheshire ma in fondo i due non sembravano preoccuparsi più di tanto della situazione e il giovane Rarglove - senza dare molte spiegazioni - insieme ai due compagni proseguì verso la loro meta.

    Taki era sicuramente uno di quei paesi un po' particolari di cui si sa poco e di cui poco si deve sapere. La sua missione consisteva essenzialmente nel comprendere cosa stesse accadendo e quali erano gli equilibri di quel posto. Una volta giunto nello spiazzale il Rarglove cominciò a guardarsi attorno per comprendere quale fosse la loro situazione attuale. Alzò dapprima lo sguardo verso l'alto, rendendosi conto che tutto intorno a loro vi erano degli edifici. In quello spiazzo i venti candidati brulicavano e parlavano tra di loro ignare di quello che sarebbe accaduto tra qualche istante.

    «Ragazzini avete qualche esperienza?» esordì un uomo di mezza età che si trovava di fianco al gruppetto dei tre ninja di Konoha. Era un uomo navigato, che sapeva il fatto suo. Portava solo un lungo poncho e chissà quante armi nascondeva sotto di esso. Rei sorridendo gli rispose in modo cordiale senza però lasciar trapelare alcuna informazione riguardando il suo lignaggio e la sua organizzazione.

    «Qualche missione ma niente di eccezionale» ed il vecchio sorridendo rispose «brutta missione questa per fare esperienza, fidati di me ragazino».

    Ma non vi fu il tempo di rispondere all'uomo perché all'improvviso tutto mutò, la calma e la quieta si trasformarono in frenesia, le parole degli uomini presenti in una cacofonia di lame e urla di dolore. Rei si mosse, si girò ad osservare cosa stesse accadendo ma il giovane Uzumaki aveva già agito per contrastare quella rapida ed inattesa offensiva che non si concluse in quel modo. Uomini vestiti di nero si muovono rapidi verso i sopravvissuti per cercare di metterli fuori gioco ma in verità non è questo che attrae l'attenzione di Rei ma bensì l'azione di Cheshire. Il sonno di Piume, quel genjutsu lo aveva già usato nel suo addestramento ed era in grado di addormentare una grande massa di persone ma purtroppo aveva effetto anche su di lui e su Tsume. Prima di occuparsi del suo avversario lo Shinobi tocco il braccio della ragazza per evitare alla stessa di cadere nel genjutsu, per lui invece non era un problema essendo in grado di usare lo Sharingan.

    Quella tecnica quando si è da soli è sicuramente utile ed aveva la sua utilità in una situazione del genere ma probabilmente l'eccesso di zelo non gli aveva fatto valutare a modo alcuni effetti collaterali. Se non fosse stato per l'esperienza di Rei probabilmente avrebbe rischiato di mettere fuori gioco anche i suoi due compagni. Doveva ancora fare esperienza e conoscere bene i suoi limiti. Ma ora non c'era tempo per pensare e per ragionare. Doveva mettere fuori gioco sia il suo avversario che quello di Ceshire. Il primo arrivò dall'alto saltando con una rapidità ed una eleganza invidiabile ma con una prevedibilità quasi disarmante, gli bastò infatti spostarsi di lato per evitare quell'offensiva che in combinazione con il suo Sharingan gli permisero di mettere fuori gioco l'opponente in pochi istanti; l'elsa della spada impatto contro il capo dell'aggressore facendolo cadere al suolo tramortito mentre il secondo - che stava attaccando Cheshire - veniva colpito in pieno da un fendente volante della sua spada.

    Rinfoderò la spada attendendo che qualcosa si muovesse. Era chiaro che si trattava semplicemente di una prova, di un test per vedere chi era all'altezza della missione affidata. Erano dunque questi i loro metodi? Questo il modus operandi di Sherat? Domande a cui presto qualcuno avrebbe dato una risposta.

    separatore



    Chakra: 15/20

    Azioni: trasferisco due punti chakra ad Emma per evitare che il sonno di piume la colpisca ed uso la mia tecnica per non farmi colpire dall'illusione di Bestia. Per il resto uso le mie capacità derivanti dallo sharingan per evitare i due avversari che mi vengono contro e colpirli rapidamente con il manico della spada - uno - e con un fendente volante il secondo.

    Kyoten Kiten ~ Media.
    Tramite l'utilizzo di questo particolare jutsu si è in grado di rivolgere contro l'utilizzatore un'illusione. Più chiaramente la vittima è in grado di incatenare il proprio nemico nella sua stessa illusione tramite l'utilizzo del Kyouten. La tecnica non ha un consumo di chakra specifico ma varia a seconda dell'illusione subita assumendone lo stesso consumo. Nel caso si possegga il secondo livello dell'innata essa funge unicamente da anti-genjutsu.

    Iai Rashmon ~ Bassa.
    Questa tecnica basa i suoi fondamenti sull'arte dello Iaido ovvero dell'estrazione. Quando la spada è impugnata Rei non ha bisogno di estrarla completamente ma basta che la sguaini anche solo di poco, quel tanto che basta per mostrare la lama. Una volta fatto ciò e rinfoderata sarà in grado di generare un numero variabile di fendenti volanti che con estrema violenza andranno a colpire uno o più bersagli. È ovvio che la potenza della tecnica è da dividere in base al numero dei fendenti, se ne viene lanciato solo uno esso sarà di potenza Alta mentre se ne vengono lanciati ad esempio quattro ognuno di essi avrà una potenza pari ad un Basso.






     
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    TAKIGAKURE EXPRESS
    « Chi ben comincia »

    Serhat, dall'alto della sua imponenza fisica, si alzò dal letto mentre dalla finestra potè chiaramente udire che lo spettacolo fosse ormai iniziato. Prese una camicia sgualcita da terra, per poi indossarla distrattamente mentre concentrava i suoi sensi per provare a immaginare ciò che all'esterno stava succedendo, in quanti sarebbero sopravvissuti? Quanti uomini valorosi si celavano dietro una ventina di zotici interessati solo a mettersi in tasca qualche berry facile ? A breve ogni suo pensiero, ogni sua domanda avrebbe ricevuto un'adeguata risposta. Il suo passo era grave e lento, il legno del pavimento scricchiolava sotto le sue scarpe in pelle nera mentre il suo sguardo e quello della ragazza, nuda sul letto con fare compiaciuto, si incontrarono per un'ultima manciata di intensi e silenziosi attimi.

    xan8_zps26059d9e

    « . . . . »

    xan8_zps26059d9e

    « . . . . »


    Volluttuoso e fermo. In quegli occhi verdi come smeraldi, che si fondevano al colorito acceso dal desidero della sua pelle, c'era da perdersi. Serhat restò immobile a fissarli senza neanche sbattere le palpebre, prima di girarsi e proseguire verso la porta, accompagnando il suo passo da un lungo e profondo respiro. L'aria che tirava fuori da quella camera da letto era completamente diversa, ciò che lo aspettava ero uno spettacolo in dirittura d'arrivo, i superstiti, che avrebbero composto la sua scorta stavano per essere finalmente svelati dopo la cruenta selezione.


    Sfoltitura, questo era il termine che il mercante aveva utilizzato per quell'agguato lanciato a chi aveva risposto a una richiesta di lavoro. Tra quei venti che si erano presentati c'erano, oltre ad alcuni guerrieri esperti, anche semplici poveracci alla ricerca di un lavoretto, padri di famiglia. Persone che non riuscirono ad opporre una resistenza molto convincente all'attacco degli uomini mascherati di Serhat, finendo tristemente trucidati sul posto. La piazza era piena di un odore metallico fortissimo, vuoi per il sangue che sgorgava dai corpi dilaniati, sia per la moltitudine di lame che si erano distese su quella piazza. I ninja di Konoha riuscirono, come ci si aspetta da dei guerrieri addestrati, a strutturare una strategia che permise loro di affrontare bene il primo attacco, la stessa cosa fecero alcuni brutti ceffi che sapevano bene quello che dovevano fare per restare in vita. I secondi venivano scanditi da calci, pugni, schivate e colpi ben assestati. I ninjutsu erano di sicuro più efficaci, pertanto non fu difficile per il grande ideatore di quel piano identificare i suoi futuri collaboratori. Uscì dalla locanda mentre ancora gli ultimi venivano infilzati, sul suo volto si poteva ammirare un sorriso sadico e compiaciuto, di chi vedeva sotto i suoi occhi il districarsi di un piano minuziosamente studiato e preparato, che procedeva senza intoppi. Dei venti candidati, ne rimasero appena sei. I tre ninja del villaggio della Foglia, un pirata che ancora non aveva finito di torturare il suo assalitore e altri due uomini ben piazzati che erano usciti illesi dalla "prova".

    * CLAP CLAP CLAP CLAP *
    « Notevole, davvero notevole. Noto con piacere che le mie attese non sono state affatto deluse, la cosa riempie il mio cuore di gioia, giovani guerrieri. Ma prego, accomodatevi pure, così che i corvi possano ripulire tranquilli »

    Si girò senza presentarsi, Serhat, come se a quel punto fossero necessarie delle presentazioni. Si incamminò nell'edifico da cui era appena uscito, invitando i sei superstiti a raggiungerlo all'interno dell'edificio. Quest'ultimo, all'interno, presentava un arredamento del tutto inaspettato, visto il degrado apparente che trasmetteva all'esterno. Le pareti, in legno scuro, conferivano un'eleganza che ben si prestava alle rifiniture che decoravano la sala, al cui centro faceva da padrone un immenso tavolo, sempre in legno, dove ognuno dei partecipanti avrebbe trovato un posto a sedere, con un bel boccale traboccante di birra ad aspettarlo. Serhat era accomodato nel lato opposto, fiancheggiato da due suoi uomini che servirono qualcosa da mangiare prima ancora che i ragazzi potessero prendere posto.

    « Come immagino avrete capito, io sono Serhat Hakin, figlio della Cascata e voi sei siete ora ufficialmente ingaggiati per la missione che ha suscitato il vostro interesse ma prima, accomodatevi. Mangiate, bevete. I vostri nomi ? »

    Impossibile da decifrare, impenetrabile nell'atteggiamento. Il suo sguardo freddo come il ghiaccio era estraneo alle sue maniere apparentemente cordiali, come se il brutale spettacolo offerto poco prima non fosse affatto accaduto. Il portico della sua locanda era incrostato del sangue di decine di uomini, molti dei quali suoi subordinati e lui, indifferente, sedeva al suo tavolo bevendo fresca birra come se nulla fosse. L'atmosfera era surreale, ma allo stesso tempo curiosa e stimolante. Il sorriso, palesemente finto, del mercante della cascata nascondeva più di quanto non volesse mostrare e anche il più stolto degli uomini se ne sarebbe accorto, ma la domanda più importante a cui rispondere era sicuramente un'altra, come si sarebbero comportati quei sei ?
    Accondiscendenza, avversione, aggressione, compiacenza? Tutte valide strade da percorrere, ma quale adoperare?

    separatore

    Traccia: Si sente che è il primo post in seguito alle vacanze, stacca un po dal ritmo e forse stona anche un po ma spero che non vi crei problemi perché ho intenzione di riprendere celermente questa missione. L'aggressione da parte degli uomini di Serhat non è molto accanita, pertanto non si protrae molto a lungo e dopo un vero e proprio massacro lui si presenta sull'uscio della porta della sua locanda e vi invita ad entrare, una tavola imbandita vi attende e ai muscoli si sostituisce la lingua. Vi chiede di presentarvi, ma sentitevi liberi di fare ciò che più volete da questo momento in poi. Presentatevi, fate domande, attaccate, fuggite, incavolatevi, mangiate, bevete. Non c'è limite di azione ma ciò che voglio assolutamente è che il passaggio dalla fase di combattimento alla tavola di Serhat sia ben descritto, le persone che avevate visto prima sono morte. Voglio che la scena abbia una sua continuità nelle vostre descrizioni, quindi non deludetemi.

    Post:Essendo il primo turno post-vacanze non vi do un limite di tempo o un vero e proprio ordine. Postate quando potete e cerchiamo di riprendere un buon ritmo. Mi scuso per l'attesa.


    Edited by » ToX - 7/9/2013, 12:40
     
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    ≈ Takigakure Express
    Rei Rarglove ~ Post 3


    Disappunto.
    Un disappunto tale che si poteva leggere chiaramente sul volto del giovane Rarglove. Tale sentimento che veniva espresso senza alcun riserbo era causato essenzialmente da due fattori: l'azione folle di Ceshire e la consapevolezza che quella strage altro non era che un test d'ingresso. Sul primo evento poteva agire grazie alla sua posizione, sul secondo invece non poteva far altro che stare al gioco di quel criminale. Si, quel mercante era solo un assassino che si divertiva a giocare con le vite degli altri senza alcun ritegno, senza alcun rimorso di coscienza ma questo non era una novità, lo sapeva ancor prima di intraprendere quella missione.

    Rei si guardò attorno, quasi fosse stupito nel vedere quanta poca gente fosse rimasta in piedi. Osservò il corpo di quel vecchio a terra, ormai privo di vita e quasi gli scappò un sorriso, pensando che a volte l'età e l'aspetto possono ingannare. Ma al tempo stesso poté vedere che i suoi due compagni stavano bene, erano vivi e pressoché illesi. Si avvicinò al giovane Uzumaki tirando uno scappellotto allo stesso, il suo volto era serio, era quello di un sensei che sente il dovere di rimproverare il suo allievo.

    «Ho due cose da dirti: la prima è che non devi mai mettere in difficoltà la tua squadra con azioni sconsiderate come la tua, la seconda cosa è che ho una fame incredibile» dicendo quelle frasi prese i due compagni a braccetto e con loro si avviò verso la sala da pranzo. Era chiaro che i due avrebbero avuto reazioni differenti dalle sue ma quello che voleva far capire ai due era che bisogna stare al gioco di Serhat. Lentamente i tre si avviavano verso il banchetto indetto dal mercante e il giovane Rarglove si guardava attorno certo che le sorprese non fossero finite. Quello che sicuramente lasciava perplessi era la naturalezza con cui ci si doveva dimenticare dei cadaveri che erano rimasti fuori nello spiazzale e l'indolenza delle guardie di Taki.

    I rapporti su quell'uomo parlavano di un individuo estremamente pericoloso e il primo impatto non stava smentendo tutte le informazioni che i servizi segreti avevano raccolto su di lui. Così Rei si sedette sperando che gli altri altri facessero altrettanto ma non poté trattenersi dal rivolgersi a Serhat ponendogli alcune domande.

    «Immagino che quelli fossero uomini fidati» esordì con fare beffardo «fidati quanto potremmo esserlo noi no?» in quella frase si nascondeva molto più di quanto non fosse espresso «ma probabilmente dovrei parlare di utilità, utilità che si può esaurire in un qualsiasi momento» lasciò di proposito la frase incompleta certo che tale discorso avrebbe suscitato reazioni contrastanti nei presenti.



    separatore



    Chakra: 15/20

    Azioni: raggruppo il team di konoha e ci sediamo alla tavola è.é








     
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    Suza 2 - la vendetta in gonnella anche se la gonna non la mette mai

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    Atto III - I prescelti
    Prendetemi a schiaffi, vi prego svegliatemi.

    Uno sgraziato assembramento di emozioni mi lacera lo stomaco, mi soffoca, solo un urlo, angosciante, disperato e rabbioso, assorda le mie orecchie, ma fuori vi è silenzio, un altrettanto assordante silenzio.
    Non presto attenzione alle parole di Rei, la mia attenzione è volta a trovare quel capelli color fieno, disperatamente alla ricerca di quella treccia dorata, mentre lo sguardo si perde in un miscuglio di carne e sangue.
    Rei ci prende per braccio conducendoci verso l'interno ed è proprio nell'approssimarsi alla soglia che finalmente la intravedo.
    Giaceva immobile a terra, aveva perso il suo candore, la sua candida chioma sembrava un cencio lercio, inutilmente il fratello aveva disperatamente cercato di farle da scudo nel tentativo di salvarla, un futile tentativo, di chakra nelle loro vene non ne scorreva più ed io non potei trattenere una lacrima, triste e solitaria, che pesante mi scese lungo la guancia.
    Non li conoscevo, non sapevo nemmeno i loro nomi, ma piangevo la loro sorte e avrei vendicato la loro morte ed insieme alla loro quella di tutti gli innocenti in quella piazza trucidati con tanta facilità.
    Ora era però il momento di racchiudere tutte queste sensazioni in un scatola, sigillarla e riporla in un angolo attendendo il momento adatto per essere dischiusa, ora stavamo per entrare nella casa del lupo ed in casa di un predatore non bisogna fargli fiutare alcuna debolezza.
    ...
    Un esteta, altezzoso, viscido, sprezzante dell'altrui vita e disgustoso nel suo auto-celebrarsi, non male come prima impressione, che al momento pienamente conferma, anzi peggiora, i pregiudizi che avevo appreso sulla di lui figura.
    Fame, sete, come potevo averne?
    Il cibo emanava il suo fetore, mi disgustava il pensiero di introdurlo nella mia bocca, tuttavia la consapevolezza del significato celato dietro quel gesto mi intimava di continuare, la debolezza non era ammessa.
    Distolsi quindi lo sguardo da Rei, che incalzava il mercante con frasi sibilline, lo invidiavo, quel fare saccente traspariva un'innata sicurezza, io non sono così brava a recitare.
    Percorsi con l'indice destro il profilo del tavolo, la tovaglia era poco più grande del tavolo, ricamata a mano con degli arabesque dorati su sfondo blu, la frutta era raccolta in grandi calici e decisi di degustare dell'uva che morbida si adagiava su questi.

    Emma è il mio nome signore.

    Dissi mentre staccavo un acino di bianca uva dal grappolo, che avvicinai lentamente alle labbra per poi addentarlo e gustarne il sapore zuccherino.

    e non le nascondo che non vedo l'ora di rendermi a lei utile per questa missione, tuttavia le devo confessare una cosa.

    Continuai prendendo il boccale di birra che si trovava al posto che avevo scelto per sedermi a tavola.

    Non gradisco questo genere di bevanda, prediligo un corposo calice di vino, per cui le porgo con rammarico anche il mio boccale.

    Ero talmente vicina a lui che mi assalì l'istinto di ucciderlo, ma lo sigillai subito anch'esso all'interno di un'altra scatola e tornai al seggio che mi ero scelta.
    Guardai i miei due compagni, poi dentro me stessa, volevo vomitare, volevo uscire da quella camera che mi soffocava sempre più, ma non l'avrei fatto, ovviamente non lo avrei fatto.



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    ₪ Pesanti vestiti di lana nera si muovono nell'aria mattutina. Alle estremità spuntano due kunai di medie dimensioni che alla fine di ogni assalto brillano di luce riflessa, sferzando con forza l'aria dove qualche attimo prima mi trovavo. Il caldo unito ai ripetuti tentativi avevano sfinito il mio avversario che si limitava a restare in piedi e ripetere l'attacco precedente con qualche piccola variante sperando di trovare la giusta combinazione capace di ferirmi. Inutile sottolineare che ogni assalto diveniva più lento e indeciso, portando l'avversario più e più volte in posizioni precarie o scoprendolo su più punti, vitali alle volte.

    «Inizio ad annoiarmi amico, torna a casa»

    Il ragazzo sembra deciso a continuare nonostante il fiatone e lo sguardo spento, probabilmente verrà ucciso comunque per non essere riuscito ad adempire al proprio lavoro a meno che...

    «Notevole, davvero notevole. Noto con piacere che le mie attese non sono state affatto deluse, la cosa riempie il mio cuore di gioia, giovani guerrieri. Ma prego, accomodatevi pure, così che i corvi possano ripulire tranquilli»

    Un uomo di proporzioni inusuali irrompe dalla costruzione che domina la piazza e si rivolge ai pochi sopravvissuti invitandoli ad entrare nella grossa villa tradizionale. Prima di accondiscendere alla richiesta mi giro un'ultima volta verso l'assassino vestito di nero, intento ad eseguire un ultimo disperato assalto frontale. Fermo un fendente diretto al mio costato afferrando con la mancina il polso avversario e con un movimento fluido ma deciso muovo un passo in avanti, colpendo con il palmo della destra il gomito del braccio che tengo saldamente fermo. Successivamente eseguo una torsione in senso antiorario al polso che costringe l'avversario, ormai mia vittima, ad eseguire una capriola sul suo fianco destro, pena la rottura in più punti del braccio. Nell'istante stesso in cui si getta a terra sposto il peso sulla gamba destra e piego le ginocchia accorciando di molto e molto velocemente la distanza tra me ed il suolo.
    In pratica aspetto che stacchi i piedi da terra per spingerlo con forza, più la forza da lui stesso esercitata, contro il terreno. Ciò che si riesce a vedere ad un occhio meno esperto è lui che si butta di testa sul pavimento di sampietrini perdendo i sensi.
    Ora potevo seguire l'imponente figura.

    «Come immagino avrete capito, io sono Serhat Hakin, figlio della Cascata e voi sei siete ora ufficialmente ingaggiati per la missione che ha suscitato il vostro interesse ma prima, accomodatevi. Mangiate, bevete. I vostri nomi ?»

    Sono più che felice di mettere qualcosa sotto i denti mentre tutti gli altri si presentano, o lamentano a seconda del caso, e mentre finisco di masticare un pezzo di pane scuro capisco che è arrivato il mio turno. Bevo un lungo sorso dell'ottima birra e poi mi aggiungo al coro di chi non ha nulla da ridire.

    «Piacere sono Alex»

    Non è il mio primo rodeo, ne la prima carneficina a cui partecipo. Mi è già capitato di trovarmi circondato da corpi senza vita nonostante quella volta fossero dei miei compagni. Già visto, già superato, noi mercenari acquisiamo un valore proporzionale all'incarico attribuito: valiamo tanto più quanto delicata è la missione e perdiamo il nostro valore, e compenso, non appena le cose si mettono male. Nessuno piangerà per noi a casa o rimarrà ad aspettarci per anni. Nessun ricordo, nessun sentimento, siamo uomini a contratto: quando il contratto non vale il sacrificio diveniamo uomini da macello.
    E' la mia vita, l'unica che sia in grado di concepire almeno.

    ---

    Stat: Forza e Velocità Medio+Basso
    Chakra: 20/20

     
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  15. !Bestia
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    ≈ Takigakure Express
    Tutti a tavola ~ 3°Post



    Morte. Intorno a noi ci sono solamente cadaveri dai cui corpi sgorga a fiumi del sangue. La piazza si è tinta di un color rosso misto al nero, troppa gente ha perso la propria vita in qualche istante. Nel mio corpo risale un brivido che percorrere tutta la mia colonna vertebrale sino ad arrivare al cranio. Un brivido di paura che presto svanisce poichè Rei mi colpisce quasi con dolcezza.

    Il suo rimprovero è per me incoraggiante. Se lui mi grida vuol dire che ci tiene, chiunque avrebbe lasciato la mia strategia al vento ma lui è stato pronto a fermarne i lati negativi, per di più ricordandomeli. Il suo braccio prende il mio e con aria quasi felice mi guida verso la casa del vero assassino; Serhat.

    L'interno è davvero lussuoso, nulla a che vedere con le case di Konoha. La tavola imbandita è enorme, come se questa preselezione l'avrebbero passata in molte piu persone. Rei e Emma riescono a rendersi partecipi a questa festa d'assunzione ma io con aria persa non so cosa fare. Non voglio toccare quel cibo e non voglio neanche bere. Resto immobile sull'uscio della porta che viene chiusa alle mie spalle. Non parlo neanche e resto taciturno.

    Posso commettere in qualsiasi momento un altro errore e penso che tacere sia la risposta migliore a una simile provocazione. Come si può inviare nella propria casa degli assassini? Come si può imbandire una tavola per festeggiare la morte di centinaia di persona? Semplicemente come si può creare una tale manifestazione al fine di scegliere chi ingaggiare? Bastardo che non è altro. Odio questo Serhat e le mie mani, che ho infilato nelle tasche del pantalone non smettono di muoversi. Le dita continuano a picchiettare le mie coscie e il mio sguardo serio è rivolto proprio verso il padrone di casa.

    Posso anche sembrare spietato nel guardarlo in quel modo ma non riesco a fare diversamente. Sono un ninja di Konoha è per me la vita è SACRA.



    Chakra: 21/25
    Stato Fisico: Illeso





     
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14 replies since 11/7/2013, 00:54   713 views
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