Underdog - Braccato

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    ROGUE TOWN
    La calura del giorno era asfissiante, tanto che per le strade poche anime si affannavano a sbrigare le loro faccende; persino i mendicanti erano seduti all'ombra di un edificio o sotto le fronde di un albero, il capo chino, le mani sudice protratte in avanti a cercare la compassione di qualcuno per tirare avanti un altro giorno.
    Una brezza afosa si muoveva tra i quartieri, trascinando con se polvere e rifiuti gettati distrattamente da qualche passante. Uno di questi rifiuti era un giornale risalente a qualche giorno prima, la prima pagina occupata da una gigantografia dell'uomo condannato a morte in pubblica piazza, gli occhi consumati da due bruciature di sigaretta, l'articolo cancellato da epiteti molto meno aulici dal cuore e dal pugno di una creatura molto meno istruita e parecchio più rabbiosa.
    Qua e la facevano capolino le classiche divise della marina militare, perlopiù ragazzi appena svezzati che cercavano di controllare le strade, gli occhi stanchi e pesanti, il sudore che imperlava le loro fronti con serafica malevolenza. Il grosso delle truppe aveva abbandonato l'isola, lasciando che qualche capoccione sbrigasse le scartoffie e si occupasse dei sopralluoghi sul luogo dell'incidente. In lontananza il patibolo, o quel che ne rimaneva, era ben visibile dal momento che la piazza risultava essere completamente vuota, come se gli abitanti del luogo si rifiutassero di attraversarla per paura di essere interrogati o giudicati colpevoli di chissà quale reato.
    Il lungo braccio della legge sembrava come impazzito, troppo orgoglioso per concedersi uno smacco del genere aveva mobilitato intere squadre di mastini e spazzini per assicurarsi che la faccenda non rimanesse irrisolta. Perchè il Governo Mondiale non poteva essere sconfitto nuovamente dalla feccia pirata, e quello che era nato come un problema poteva ben presto tramutarsi in un'opportunità.

    Un'opportunità che aspettava di essere colta non solo dalla Marina, ma da chiunque avesse avuto il fegato e la fortuna di incappare nel ricercato. Per uno spiegamento di forze così ampio, la taglia sulla testa del ricercato doveva necessariamente essere cospicua, sebbene non fosse stato diramato un manifesto ufficiale con l'importo che sarebbe stato versato nel caso in cui il fuggitivo fosse stato riconsegnato. Vivo o morto, non faceva alcuna differenza.
    Probabile che la marina volesse speculare sul chiacchiericcio che si sarebbe scatenato attorno ad un'evento di tale portata, ma i berry non erano l'unica ricompensa da conquistare.
    Il mare era piatto da troppo tempo, come se il mondo si fosse addormentato e aspettasse la nascita di una nuova stella in grado di sovvertire l'ordine naturale delle cose. Cani sciolti imperversavano per i quattro mari, ma nessuno di questi aveva operato di recente, o si era guadagnato la fama necessaria per essere riconosciuto come pericolo pubblico. Insomma, quello che il Governo non aveva calcolato, nella fretta di far rispettare la propria giustizia, era che stava offrendo a chiunque la possibilità di farsi un nome, fornendogli i mezzi per iniziare la propria scalata verso il successo.
    Che poi gli obiettivi convergessero era solo un caso, persino troppo remoto per esser reale.

    « Fottuta feccia... »

    Un uomo uscì da un bar con sguardo cupo, mentre risate di scherno, miste a bottiglie vuote, lo accompagnavano fuori da un locale pieno di brutte facce. Rogue Town era diventata una bomba sul punto di esplodere, e la miccia era stata accesa da quello stupido articolo che aveva chiamato a raccolta ogni anima che avesse osato strisciar via dal buco da cui proveniva. Sempre più stranieri si ammassavano nelle taverne e nei bar, le stesse storie raccontate fino allo sfinimento con qualche particolare che mutava a ogni versione. L'unica certezza era rappresentata dal sangue dell'ufficiale che era stato versato sulla piattaforma, le urla gorgoglianti del soldato che era affogato nel suo stesso sangue davanti a una cittadina ormai satura di puzzo e caos. Gli abitanti sembravano rintanati nelle loro abitazioni come se la città fosse sotto assedio, troppo spaventati per passare le loro giornate in un modo diverso dal contemplare l'andirivieni di persone dalle loro finestre; gli occhi stretti a fessura, il buio che come una cappa li ammantava donandogli una sensazione di falsa protezione.

    lanima003

    ROGUE TOWN
    Il teatro di una caccia ancora agli albori, l'aria pregna di un misto di sudore ed eccitazione, mentre gli uomini si ammassavano come cani per annusare la ricompensa o mettere in mostra le zanne.
    Un crocevia di strade che si intrecciavano sotto il caldo asfissiante, concedendo opportunità a coloro che si sarebbero dimostrati capaci di coglierle.
    Jailes era solo un'espediente.


    Benvenuti alla prima quest ufficiale di questa nuova versione di NvO.
    I vostri personaggi sono stati attirati dall'articolo sul giornale (decidete voi come avete fatto a leggerlo) e hanno deciso di cimentarsi in quest'impresa per guadagnare soldi o fama. Il vostro arrivo, le vostre motivazioni, l'inserire il vostro pg all'interno di questo scorcio di ambientazione è ciò che vi chiediamo come primo post. Quanto più sarete in grado di inspessire la vostra narrazione, tanto più sarete premiati IN e OUT GdR.
    Per questo primo giro turnazione libera, un solo post di presentazione, non vi conoscete, e avete un limite di tempo di 5 giorni. La scadenza è fissata al 10 Luglio alle 23:59, dopodichè proseguiremo con la quest. Buon divertimento!
     
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  2. Axel1256
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    2cyl30y



    Hope You're Here.

    Oh God
    I Hope So



    Seduto su delle scalinate, nella zona opposta al patibolo posizionato al centro della piazza dell'esecuzione, pensava che se avesse fatto più caldo i capelli gli avrebbero preso fuoco. Il ragazzo biondo aveva la giacca legata in torno alla vita e due grosse macchie di sudore davano alla camicia bianca una tonalità grigia e poco invitante. Era seduto lì da diversi minuti osservando il punto in cui l'uomo di cui tutti parlavano era riuscito ad avere salva la vita dall'esecuzione capitale.

    Bevve un sorso d'acqua lasciando che qualche goccia di liquido fresco gli colasse lungo le labbra e giù fino al collo.

    "..uno dei due incaricati all'applicazione della condanna avrebbe rivolto la sua arma verso il collega.."



    Non aveva letto tutto l'articolo, il giornale gli era praticamente arrivato in mano per caso mentre tentava di scacciare via degli insetti. Gli bastò leggere solo quell'unica combinazione di parole che formava quella frase in particolare per convincerlo. Il ricordo stimolato gli provocò un senso di nausea così forte che dovette fermarsi, piegarsi in due e stringere i denti per evitare che il flusso di rabbia gli esplodesse dalle viscere per essere espulso all'esterno con violenza.


    "Non preoccuparti amore mio, lo so , non è colpa tua. Non sarai tu a premere il grilletto, Ti amo."


    Le unghie gli si conficcarono nella carne sentendo vividamente il sangue scorrergli lungo le dita, gli era bastato leggere di quell'unica e sola caratteristica in comune con la fine dei suoi genitori a convincerlo a partire per Rogue Town. Arrivare a quel crocevia era stato relativamente semplice: aveva preso la sua roba, era partito per kiri e, dopo aver utilizzato quei pochi spiccioli che aveva per prendere degli stracci usati e fingersi un mozzo, si era imbarcato. Era la prima volta che prendeva il mare e si ritrovò particolarmente in pace a dondolare sul ponte di quella vecchia nave di legno. Anche se dovette ammettere che la vita del mozzo non era qualcosa di piacevole. Dovette sgobbare come un cane per poter convincere il capitano di essere un ottimo soggetto, quando scese a terra gli era stato addirittura offerto di essere pagato ma rifiutò, aveva altro da fare.

    Ed ora era lì, fermo ad osservare il luogo dove l'artefice della morte dei suoi genitori era riuscito a scampare alla morte.

    Gettò via la bottiglietta d'acqua nella spazzatura e si avviò lentamente, sotto il sole, fino a quasi un metro di distanza dal patibolo, tendendo il collo e la testa il più indietro possibile, osservando il punto da cui il sangue dei marines era probabilmente colato e pur avendo il sole che gli si conficcava negli occhi come una lama ed il sudore che gli imperlava la fronte, Sorrise.

    L'unica ragione per cui non esplose dalle risate era che la piazza era piena di soldati che si sarebbero di sicuro insospettiti di quell'azione.

    Un sorriso a denti stretti.
    Un sorriso a pugni stretti.
    Un sorriso che sanciva la sua fortuna.

    Se loro non erano riusciti ad ucciderlo, allora l'avrebbe fatto lui.


    Edited by Axel1256 - 7/7/2013, 23:55
     
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    CACCIA ALL'UOMO
    « Obiettivo Primario JAILS »
    scheda
    Qualunque fosse il tuo credo, il tuo luogo di nascita o il tuo personale rapporto nei confronti della giustizia, in quei giorni non avresti potuto fare a meno di sentire nominare un certo uomo, Jailes. Ormai non si parlava d'altro, dell'incredibile gesto di sfida che un solo uomo è riuscito a dare ad una popolazione intera, affrontando la marina militare e quindi il Governo Mondiale. Per ricordare un evento simile, con ogni probabilità, si sarebbe dovuto tornare indietro di almeno cinquant'anni, che un uomo condannato a morte, in pubblica piazza, riuscisse a fuggire e a proclamarsi vincitore nella battaglia alla legalità con la più grande organizzazione globale. Jailes.

    L'unica soluzione ad un male tanto estremo, era sicuramente un rimedio estremo. Attraverso ogni singolo mezzo di comunicazione esistente era stato proclamato, a chiunque ne avesse voglia, potere o facoltà, l'ordine di uccidere a vista, di porre fine indiscriminatamente alla vita di quell'uomo e anzi, per assurdo, un gesto tanto estremo sarebbe stato perfino ricompensato. Non solo, quindi, la possibilità di dare libero sfogo ad ogni più primordiale istinto di predatore, ma anche l'eventuale ringraziamento in pompa magna da parte del mondo, per aver estirpato un male tanto grande. La mia personale opinione a riguardo mi poneva in uno stato di estrema indifferenza. Vivevo di obiettivi, non di scelte personali, il mio scopo era eliminare ciò che era ritenuto troppo ingombrante, ma solo dopo aver ricevuto un diretto ordine. Jailes era, ai miei occhi, solo un uomo, ricercato, ma solamente un uomo. Membro dei rivoluzionari, certo, sfuggito alla morte imposta, ma fino a quando non mi avessero dato il preciso ordine di setacciare il mondo per cercarlo, restava ai miei occhi un comune uomo. Niente di più, niente di meno.

    [ . . . ]

    Passarono alcuni giorni dopo l'evento che generò tanto sgomento, moltissime persone si riversarono come mosche sul letame a Rogue Town, città da cui Jailes era fuggito, per iniziare una vera e propria caccia all'uomo per potersi accaparrare la ricompensa messa in palio dal Governo. Quell'uomo era davvero riuscito a mettere sottosopra l'intero sistema, non vi erano più distinzioni nette tra lecito e illecito, la cosa stava decisamente sfuggendo di mano alle autorità che misero in moto, con questo sistema, una vera e propria caccia aperta, con uomini civili o no, armati fino ai denti che pattugliavano ogni angolo dei mari alla ricerca del volto che ormai tappezzava ogni singolo giornale di quella settimana.

    «Anthony! Anthony svegliati!» Una voce mi destò dal sonno in cui ero caduto, seduto alla mia sedia nella sede principale del Governo. Tutti i membri dei vari Chiper Pol erano stati convocati in massima urgenza, visto lo stato di allerta che vigeva perenne ormai. Tutti eravamo in un'enorme sala d'attesa, che aspettavamo di essere chiamati per ricevere il nostro personale pacchetto di ordini, con le zone da pattugliare per le ricerche di quell'uomo. «Cavolo dai, che ti stanno aspettando» La ragazza, un'addetta alle chiamate, mi strattonò con forza in quanto ero stato chiamato per ricevere il mio "incarico", non ero tipo da ricognizioni ma questi erano gli ordini, me li sarei dovuti far piacere per mantenere viva la possibilità, un giorno, di passare alla segretissima Chiper Pol 9.

    La stanza pullulava di uomini ben vestiti, chi girava con lunghe catare alla cintola, chi invece esibiva enormi fucili portati a tracolla. Tutti avevano ricevuto l'ordine di pattugliare una specifica zona nella speranza di avvistare il ricercato e l'ordine, in tal caso, era uno e uno soltanto: uccidere a vista. Doveva essere giustiziato e la sua testa esibita come pubblico trofeo, affinché la gente continuasse a credere nell'inarrestabile e incommensurabile grandezza dei mezzi del Governo mondiale, un deterrente sociale, un monito all'organizzazione dei Rivoluzionari, c'era troppo in palio per fallire, tutti dovevano scendere in prima linea.

    «Signor Anthony, le sue abilità ci hanno portato a scegliere come suo personale punto di ricerca ROGUE TOWN, proprio il luogo dove è avvenuto l'incidente. Lei è capace di mascherare la sua presenza, indaghi sul luogo senza destare sospetti tra la popolazione» Ordini limpidi e cristallini, vista la mia capacità di "sparire" letteralmente, venivo spesso assegnato a gruppi di spionaggio, per infiltrarmi dietro le linee nemiche. In questo caso invece mi spedirono proprio nel vivo dell'azione, a Rogue Town era scoppiato il finimondo durante quel giorno, vi erano molte probabilità che Jailes fosse ancora lì e la possibilità di misurarmi con lui iniziò ad attirare la mia attenzione. «Compresi gli ordini?» «Assolutamente».
    Mi misi subito in viaggio, così come il resto degli agenti. Non importa quanto tempo ci sarebbe voluto o quante persone avrebbe mobilitato il Governo, prima o poi, a costo di setacciare ogni centimetro del pianeta, sarebbe stato ritrovato.

    [ . . . ]

    Giunto a Rogue Town, lo spettacolo era decisamente diverso da come me l'ero prefigurato nella mente. Mi aspettavo una città caotica, dominata dalle urla di centinaia di persone alla ricerca di quel tale e invece tutto ciò che avevo dinanzi non era altro che deserto e desolazione. La città si era completamente svuotata tanto che la piazza principale sembrava avvolta da un'aura spettrale, tanto era vuota rispetto al solito. Non ero ancora in grado id dire come mai un luogo del genere si trovasse in quelle condizioni, ma sapevo cosa dovevo fare: cercare Jailes.

    Il caldo era asfissiante e l'abbigliamento con giacca, cravatta e camicia, per quanto allentato e decisamente poco curato, non aiutava nelle operazioni di ricerca. Ciò che più mi affascinava di quel luogo era la piazza con il patibolo. Un enorme spiazzo di cemento, circondato da palazzi. Il solo immaginarmelo completamente pieno mi riusciva a dare una più chiar idea di quante persone avessero assistito al'incredibile fuga. Uno smacco troppo, troppo grave per essere tollerato. Tutte quelle persone, però, sembravano essersi rintanate in casa, come se la stessa fosse sotto attacco o sotto assedio. In giro vi erano solo brutti, bruttissimi ceffi, pirati e traditori che cercavano un modo facile per tirare su qualche migliaio di Berry ma ciò che più mi preoccupava era l'incredibile consequenzialità di eventi che accomunava tutti i presenti, la caccia, la cattura del ricercato.

    Iniziò a ronzarmi nella mente l'idea, o meglio la possibilità, che tutta quella mobilitazione non poteva che essere una sorta di trappola ben riuscita, convogliare tutti i ricercati in un solo punto con la speranza di catturarli tutti o uccidere tutti gli ufficiali della marina e del governo rivoltando proprio gli stessi ricercati per fare il colpaccio, sicuramente non ero stato l'unico a formulare quel pensiero, ma non avevo voglia di curarmene al momento, quindi continuai la mia ricerca per le città nella speranza di poter scorgere qualche traccia, qualche elemento che potesse fungere da base per le mie ricerche.
    Scheda Tecnica Info Utili
    Riserva Chakra
    40/40
    Energia: 100%
    Elementi: DOTON; FUUTON; KATON
    [For]: Norm [Vel]: Medio [Res]: Norm [Rif]: Norm
    Status Fisico: Perfettamente sano, nessun danno subito.
    Nessuna tecnica utilizzata.


    Edited by » ToX - 27/8/2013, 12:32
     
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  4. ~Kenji
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    U N D E R D O G Prologo


    L'aria rarefatta a causa dell'elevata temperatura, l'afosa brezza che di tanto in tanto spirava tra le vie di Rogue Town, le poche persone ivi presenti, tutto ciò era il palcoscenico di quell'assurda vicenda che, proprio come una commedia teatrale, teneva incollati ai teleschermi, o con gli occhi puntati sul giornale, tutti coloro che, in un modo o nell'altro, erano venuti a conoscenza di quanto successo. Un uomo, uno dei tanti stolti insetti che popolano le lande di questo mondo, s'era preso gioco della più grande autorità mai esistita: il Governo Mondiale. Condannato alla pena capitale, era riuscito ad escogitare un qualche modo per aver salva la vita. Come ci sia riuscito non era dato saperlo, non per il momento almeno.

    Tra le vie della cittadina, l'erede dei Gaskell - Charles III - deambulava con regolarità, mostrandosi, agli occhi dei civili e non, in tutta la sua stazza: circa Trentacinque metri d'altezza per un grave complessivo di oltre Una Tonnellata e mezzo. Ogni qualvolta i piedi s'alternavano lungo il selciato, la terra tremava accompagnando il divenire del gigante intento a raggiungere, nel minor tempo possibile, quella che dovrebbe essere la piazza cittadina. Stranamente, forse a causa dell'episodio prima citato, anche tale sito parrebbe quasi completamente deserto. La popolazione sembrava, quel giorno, prediligere i luoghi chiusi o semplici zone d'ombra capaci d'offrire una degna alternativa alla calura asfissiante. Per far fronte ai caldi raggi solari che irradiavano la superficie della città, portava in capo un classico cappello di paglia a cono che gli garantiva una certa sensazione di protezione e refrigerio di cui altrimenti non avrebbe potuto godere.

    Le iridi nere come la pece si muovevano indistintamente su ambedue i lati della via quasi come a voler controllare, nel dettaglio, tutto ciò che lo attorniava nel mentre del divenire in direzione della piazza. Il cappello, parte integrante del vestiario odierno, copriva parte del volto del gigante, un gilet verdognolo sgualcito s'avvinghiava al busto lasciando parzialmente scoperto, le leve inferiori invece presentavano un paio di pantaloni lunghi, del medesimo colore del capo sopracitato, che, sotto al ginocchio, s'infilavano all'interno degli scarponi scuri che s'alternavano lungo il selciato con tanto di flebile scosse scaturite dal moto dell'ingente massa. Sul dorso, legato mediante una catena che funge da tracolla, l'enorme spadone ereditato in quanto primogenito della famiglia oscillava nel mentre del divenire proiettando la propria ombra sui palazzi circostanti.

    Ripensava a qualche giorno fa, esattamente al momento in cui, per pura casualità, era venuto a conoscenza della mancata esecuzione. Nel mentre in quel di Konoha, come dicevamo, s'è trovato a leggere una vecchia edizione del giornale, probabilmente di qualche settimana addietro, la quale recava in prima pagina l'articolo incentrato sulla mirabolante impresa, se così si può definire, di Jailes. L'annuncio del governo mondiale che garantiva immunità a chiunque si sarebbe mosso contro il ricercato, secondo il gigante, avrebbe dovuto attirare molta più gente di quella che poteva osservare direttamente. Per quanto lo riguardava era a Rogue Town per pura e semplice curiosità. Un po come un bimbo che per la prima volta visitava una Zoo, il Gigante, si sentiva come in una classica giornata di svago da dedicare esclusivamente alla stupidità che accomuna il genere umano tutto. Voleva vedere con i propri occhi dove si sarebbero spinti, Marine e non, per catturare quel fuggiasco, voleva la certezza di quel ch'era riportato sul giornale fosse vero, voleva semplicemente osservare più da vicino gli "animali" in questione.

    Era dunque giunto all'interno della piazza la dove s'ergeva il patibolo, non gli restava che guardarsi attorno nella speranza di cogliere un qualche indizio che potesse tornargli utile, in un modo o nell'altro. Era conscio del fatto che, data la mole non certo irrisoria della propria persona, avrebbe dato particolarmente nell'occhio. Fortunatamente non aveva ancora una taglia sulla testa e ciò, secondo il suo personale pensiero, poteva garantirgli una certa tranquillità in merito; finché non avrebbe commesso qualche passo falso, nessuno di quei marine presenti, avrebbe avuto modo di rompergli le palle, in caso contrario, avrebbe avuto un valido motivo per entrare di diritto nel libro nero dei Ricercati della Marina Militare.


    CODICE
    Chakra 15/15
    Status: Illeso
    Power UP: Frz +Alto; Res +Medio; Vel -Critico
     
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    Time Lost Centurion (3dh Economic Crisis Edition)

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    Roma! Roma? Si, Roma.

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    Un'armata di uno
    Missione di classe D per Kunoichi
    . . . .

    Rogue Town, una città che fino a poco tempo fa non aveva mai fatto notizia se non per qualche occasionale scaramuccia tra soldati o pirati ubriachi era diventata a distanza di qualche giorno uno dei luoghi più pericolosi e famosi in cui mettere piede.
    Tutto ciò per nient'altro che la fuga di un condannato a morte che con quel semplice gesto era riuscito a sputare in faccia ad ogni autorità mondiale che fosse mai esistita, sfuggendo ad una sentenza emessa dal governo mondiale e mostrandolo in una posizione di debolezza tanto ovvia da mandare su tutte le furie ogni carica di comando dello stesso.
    Come se il dispiegamento di forze stabilito dalle forze governative non fosse già abbastanza ad aggiungere il carico da novanta sulla testa del ricercato ci si sono messi anche i cacciatori di taglie ed i giovani in cerca di soldi facili che il governo era arrivato a definire "Immuni" fintanto che avessero contribuito alla cattura o morte del ricercato.
    Le forze governative sono molto varie e potenti ma spesso non sono sufficienti per svolgere compiti più "raffinati" quali spionaggio o assassino, compiti che vengono lasciati alle forze Ninja dei villaggi alleati con il governo mondiale.
    Molti membri dei vari villaggi si sono uniti alla ricerca e tra questi Kunoichi non fa eccezione, diretta a Rogue Town con il preciso ordine di raccogliere quante più informazioni possibili sulla possibile posizione del ricercato.

    png


    Non volendo dare nell'occhio la giovane Genin aveva deciso di indossare una semplice cappa di tessuto sgualcita e sporca di polvere con un lungo cappuccio che le copriva buona parte della testa e lasciava visibile solo la parte più bassa del volto, i capelli lasciati sciolti aiutavano nel compito di lasciare un aspetto anonimo e irriconoscibile sulla ninja.
    le intenzioni della genin però non sono certo quelle di entrare direttamente in un luogo tanto pericoloso, anzi non ci sarà alcuna necessità di farlo, non dopo ciò che aveva appreso durante la sua permanenza a Konoha.
    Senza alcuna esitazione Kunoichi unisce le armi componendo un sigillo per preparare la tecnica, seguito da una serie di parole semplici ma affiancate ad una concentrazione considerevole.

    Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo!

    In un battito di ciglio tre copie perfette di Kunoichi si materializzano in fila di fronte a lei, apparendo da quella che sembrava una piccola nube di fumo, le tre copie restano immobili guardando in direzione dell'originale nell'attesa che questi dia disposizione sul dafarsi.

    Bene ragazze, dobbiamo trovare ogni informazione possibile su questo ricercato del governo-... ma giustamente essendo mie copie sapete già ogni cosa quindi non c'è bisogno che vi spieghi nulla.
    Bene, ricordatevi solo di entrare da ingressi differenti della città e di non farvi vedere insieme, non credo che la scusa delle gemelle terrà più di tanto considerando il posto.


    Le tre copie annuiscono a Kunoichi e in un battito di ciglio si lanciano a tutta velocità verso la città mentre l'originale trova posizione sul ramo più alto di un albero, al sicuro da malintenzionati e sguardi indiscreti mentre le sue copie andavano in ricognizione.
    Una copia per ogni ingresso della cittadina, figure anonime ed incappucciate che davano tutta l'impressione di un viaggiatore o do un altro avventuriero in cerca di fama.
    A qualunque ingresso però la scena sembrava surrealiste simile, le strade della città che dovevano essere piene di gente indaffarata erano invece stranamente desolate e silenziose, quasi un qualcosa di sovrannaturale le avesse private della vita, una pace che malcelava la tensione che c'era nell'aria.
    Fortunatamente, se non altro, il caldo quasi insopportabile non sembrava dare alcun problema alle tre copie che vagavano per la città con aria circospetta e senza dare troppo nell'occhio, riposando sotto un'ombra di tanto in tanto, quasi aspettando che succedesse qualcosa di importante, che scuotesse quella quiete apparente e mostrasse la città per ciò che era veramente.


    Forza: Media

    Resistenza: //

    Velocità: Media

    Moltiplicazione del corpo Basilare:
    A questo livello sarà possibile creare dei cloni che possono utilizzare tecniche massimo di livello Medio. La particolarità di tali cloni consiste nel poterli usare per le più svariate operazioni in quanto essi si muovono in maniera autonoma senza che vi sia bisogno di qualche comando o gestione da parte del personaggio che dispone di tale capacità; una volta che i cloni vengono distrutti o svaniscono tutte le esperienze di ognuno di essi fluisce in colui che ha officiato la tecnica cosi come le informazioni o l'esperienza dello stesso. A questo stadio la resistenza dei cloni sarà praticamente nulla potendo essere distrutti con molta facilità. Il costo della tecnica varia in base al numero e alla potenza dei cloni che si decide di creare, le tecniche utilizzate dai cloni utilizzano sempre e comunque il chakra del loro castatore, nel caso creino delle tecniche particolari. Possono essere generati cloni utilizzando un elemento, ma in quel caso il costo iniziale per creare i cloni raddoppia.

    Costo Basso: si possono creare 3 cloni
    Costo Medio: si possono creare 6 cloni
    Costo Alto: si possono creare 10 cloni


    Stato Emotivo: Rilassata

    Status Fisico: Illesa

    Chakra: 20 - 1 = 19



    Edited by Lucious - 8/7/2013, 21:21
     
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  6. ~ Nero
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    ♒☯ Hunting Down The Jackal ☯♒



    3cle


    8tfz
    * STOMP *
    Fu questo il primo rumore ad echeggiare in quella via del porto quando i miei piedi si assestarono sul legno della banchina, il balzo che feci direttamente dal ponte dell'imbarcazione non fece che attirare l'attenzione di tutti i presenti. Cominciamo bene...
    Tuttavia, non esitai un secondo a scendere da quell'aggeggio nauseante, la mia prima volta in mare aperto fu decisamente un'esperienza da non ricordare..... in quanto non feci altro che rimanere letteralmente abbandonato sulla ringhiera a concentrarmi per non vomitare il pranzo di alcune ore prima. Mi guardai intorno, non potei fare a meno di notare le innumerevoli barche di ogni dimensione e tipologia che come una vera e propria flotta in formazione si erano disposte a ridosso del molo per favorire uno stabile ormeggio; l'aria era intrisa di salsedine, non senza però un misto di odori che ricordavano molto la polvere da sparo e il ferro divorato dalla ruggine, persino respirare risultò essere più difficile del normale, mi chiesi subito se tale pesantezza nell'atmosfera fosse dovuta a una composizione naturale del luogo...oppure se la causa fosse proprio quell'avvenimento che tanto scompiglio e disordine suscitò nell'animo di tutto il governo mondiale. Nemmeno io riuscii a credere alle mie orecchie quando l'Hokage del villaggio della Foglia riunì i migliori Genin per assegnar loro una missione al di fuori del proprio paese...


    Due Giorni Prima




    Che il tempo fosse quasi sempre soleggiato sopra il villaggio della foglia era risaputo, come se la natura fosse una sola cosa con l'umore dei propri abitanti, forse proprio per questo motivo era ben raro vedere qualcuno rintanato nella propria casa invece di starsene per le strade anche se solo per oziare. Doveva essere un giorno come tanti, la solita routine mi avrebbe imposto una mattinata di allenamento nei pressi dell'accademia, non feci nemmeno in tempo ad accostarmi ad essa che uno dei chunin di pattuglia mi comparve dinanzi. Mi consegnò una missiva, una richiesta urgente di riunione nel cortile sottostante al palazzo del Kage, non vi erano scritta alcuna specifica ma fu facile intuire che dovette trattarsi di qualcosa di piuttosto importante per ricevere il richiamo dall'Hokage stesso.
    Non feci domande, mi voltai per posare gli occhi sull'imponente montagna che sovrastava il villaggio in segno di protezione, così di scatto iniziai a correre in quella direzione per non perdere tempo alcuno.
    Fui tra i primi a sopraggiungere, l'Hokage era lì... poggiato alla ringhiera del suo balcone insieme ad una piccola pattuglia di Anbu sparsi nelle immediate vicinanze; non dovettero passare nemmeno 5 minuti prima che tutti i convocati fossero presenti, la totalità non superò nemmeno la decina. Fu in quel momento che l'Hokage iniziò a parlare..

    << Grazie di essere accorsi così rapidamente. Sarò schietto con voi, la missione alla quale state per essere affidati non è da paragonare a quelle a cui il nostro villaggio è abituato, siete stati scelti da me personalmente per portare a termine un compito al di fuori dei confini del paese stesso: forse nessuno di voi sa che di recente, nel Vecchio Mondo, un pericoloso criminale è riuscito a scampare alla sua esecuzione causando terrore e scompiglio in una cittadina chiamata Rogue Town, questo criminale va consegnato alla giustizia e bisogna fare in modo che non causi più alcuna morte innocente!! Voi sarete assegnati ad una determinata zona della Grand Line per cercare questo farabutto e portare onore al villaggio della Foglia! >>

    Le sue parole successive furono moniti e incoraggiamenti, parole velate alle mie orecchie ormai quasi del tutto offuscate dalla mia stessa distrazione, davvero non riuscii a capacitarmi di un evento così insolito, straordinario allo stesso tempo, mi fece pensare che ormai una nuova era stava per giungere, un'era in cui diverse realtà si sarebbero incrociate e...scontrate, lo stesso Hokage sapeva che qualcosa era stato messo in moto, le sue frasi nascondevano molto di più di quanto non facessero intendere. Inutile anche specificarlo, esitai appena quei 5 secondi di realizzazione prima di accettare l'incarico e venir quindi a sapere di esser stato assegnato a Rogue Town stessa.


    Giorno Attuale



    gnpv



    Con mio grande stupore, mi trovai dinanzi ad una cittadina molto più cupa e desolata di quella che mi immaginai leggendo gli archivi informativi sul luogo. A stento riuscii a riconoscere il volto di un comune cittadino, la quasi totalità dei presenti nel centro città era composta da loschi figuri e altri piccoli gruppi di uomini dalla dubbia morale, tutti sembravano avere il nervosismo alle stelle e lo scambio di sguardi con ognuno dei passanti non era tanto lontano dal suggerire un omicidio di massa.
    Insomma, l'atmosfera era decisamente di piombo, peggiore di quella percepibile al porto, in quel momento stesso mi resi conto del perchè vi erano tutte quelle imbarcazioni attraccate al porto di Rogue Town. Erano lì tutti per lo stesso motivo: mettere le mani sul fuggitivo.
    Sperai davvero di riuscire a trovarlo per primo, così da evitare inutili spargimenti di sangue e cercare di arginare il danno quanto più possibile, ognuno dei "cacciatori" avrebbe volentieri massacrato i potenziali rivali pur di mettere le mani sulla ricompensa in denaro e fama.
    Mi sentivo totalmente uno straniero, un disperso alla ricerca di qualcosa in una realtà sconosciuta, solo il mio codice e la mia tempra di shinobi mi permisero di tenere un atteggiamento freddo e distaccato in quella situazione così tesa; non mi persi d'animo, continuai ad incamminarmi per le vie cittadine alla ricerca di qualcosa che mi potesse essere utile. Decisi di non far ricorso alla mia abilità di saper percepire e distinguere il chakra per alcuni motivi, la padronanza di questa capacità era ancora lontana dall'esser decente e ad ogni modo avrebbe ostacolato il mio modo di pensare dato lo scarso raggio d'azione a cui avrei potuto attingere. Preferii utilizzare l'ingegno e il connubio dei miei 5 sensi, per quanto ordinari, ma con una giusta dose di determinazione avrei fatto attenzione ad ogni particolare fondamentale.


    Status:


    Danni: Illeso
    Chakra: 20/20
    Armi: Kusarigama



    Note: Post introduttivo, Akimori fa il suo ingresso a Rogue Town essendo stato incaricato dall'Hokage in persona di prender parte alla ricerca del criminale. Il prospetto psicologico è più ampio nel "flashback" mentre le sue intenzioni ed emozioni psicofisiche sono più chiare nella narrazione attuale.





     
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  7. Manoss1995
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    Berries Are a Deadpool's Best Friend



    2i1cqax

    Rogue Town, il luogo dove è situato ciò che viene chiamato "Il Patibolo": un'enorme struttura di legno posta al centro di un'enorme piazza dove i più grandi criminali al mondo vengono giustiziati, dove IL più grande criminale al mondo è stato giustiziato.

    Dove NOI verremo giustiziati se ci presenteremo lì
    Si... molto probabile

    Meno di 24 ore fa mi trovavo steso sul mio letto accompagnato da casse di Tequila e Chimichanga, quando dalla finestra si sentirono urla "piratesche"... tipo: "Argh"
    Le urla provenivano da un gruppo di malviventi emozionati da una notizia letta sul giornale, si narrava di un certo Jails, un pericoloso criminale che era riuscito a scappare dal Patibolo di Rogue Town uccidendo alcune guardie, e di un alto premio in denaro per chiunque lo avesse catturato.
    La cosa mi puzzava non poco, perchè dare a tutti la possibilità di arricchirsi e di magari ottenere gloria e onore? E se fosse una trappola?
    Le mie erani ipotesi da valutare, ma nonostante ciò decisi comunque di partecipare alla caccia all'uomo, c'erano di mezzo i soldi e dove ci sono i soldi, ci sono io... Deadpool!
    Il gruppo di malfattori aveva organizzato una sorta di spedizione a cui poteva partecipare chiunque avesse una fedina penale sporca.

    E così, eccomi qui! A viaggiare per mare, su di una nave che potrebbe affondare da un momento all'altro e a vomitare tutta la colazione a base di salsa piccante. E come se non bastasse, i "compagni di viaggio" cominciano a raccontarsi di come spenderanno il denaro ottenuto dalla taglia del ricercato.

    "Io, con i miei soldi pagherò le migliori puttane al mondo"
    "Io, con i miei , comprerò una nuova casa"
    "Io, invece, li terrò per vivere nel lusso con la mia famiglia"

    Io, con quei soldi vi comprerei *burp* una barca nuova... e anche una maschera nuova, che questa ormai ha un'aroma concentrato di Chimichanga digerito *burp*
    "Ah...ah...ah, senti, Perchè sei qui? Non sembri molto interessato al denaro, cosa ti ha spinto?"
    Oh caro bifolco, io sono interessato ai soldi più di chiunque altro, ma ti rendi conto che si tratta di un'impresa impossibile? Stiamo parlando di un pericoloso criminale che è riuscito a liberarsi da una fine certa, ma il pericolo più grande non è lui, ma la mole di persone che tenteranno di portare a termine l'impresa, e stai sicuro che molti non si faranno scrupoli a versare sangue per fare ciò.

    Dopo le mie parole, cade il completo silenzio.
    Prima nella nave aleggiava un ricco entusiasmo, adesso è avvolta dalla depressione. In molti stanno già pensando di tornare indietro dalle loro famiglie.

    "Mi scusi signore, però non ha risposto alla mia domanda. Cosa lo ha spinto a questa caccia, oltre i soldi?"
    Come ho detto prima, non esiteranno a versare sangue... ed e in quel momento che comincerò a divertirmi.

    [...]



    La nave sbarca e mentre esco da quella orripilante, fossilizzata, verdognola e incrostata botte di legno, noto che i restanti 30 uomini decidono di tornare indietro, probabilmente impauriti dalle mie parole.

    Pff... che coglioni creduloni.

    Mi accoglie all'entrata della città, una grossa insegna di legno con scritto "Rogue Town".
    Non sono mai stato in questo posto e un pò mi sento emozionato. Questo è il luogo dove è nata l'era dei pirati, una strada che ho deciso di seguire da poco.
    Il luogo sembra particolarmente vuoto, probabilmente a causa della minaccia in corso.

    La vera minaccia qui è il caldo!
    Potresti anche toglierti la maschera ogni tanto
    No! Preferirei morire dal caldo anziché essere riconosciuto dalle fanciulle come: "Il tizio con la faccia rugosa"
    CITAZIONE
    ego- [ègo]
    • Primo elemento di composti del l. colto col valore di “se stesso” (egocentrico)

    Gne gne gne, fate così solo perchè siete delle vocine che navigano nella mia testa!

    Mi incammino sulla strada principale che porta verso la piazza centrale e dopo qualche minuto si riescono già a vedere i gruppi di persone probabilmente interessate al caso e molti MOLTI marines.
    Decido di avvicinarmi il più possibile al patibolo, in fondo è quello che viene definito il "Luogo del delitto"

    Elementare Watson

    Non avendo minimamente doti investigative, resto fermo come un fesso ad osservare l'ottima qualità del legno.
    Al mio fianco, invece, c'è un tizio che scruta per bene la zona, sembra sapere il fatto suo... magari potrebbe darmi una mano e io in cambio mi faccio dare una mano da lui

    Questo non ha senso
    Ha più che senso invece

    Il tizio è alto, muscoloso e ha i capelli di un biondo accecante, sono gialli come il sole.
    Mi scrollo la polvere dalle spalle, mi controllo l'alito, mi lecco una mano per poi passarmela in testa e mi faccio notare porgendogli la mano e presentandomi.

    Salve avventuriero, il mio nome è Wade Wilson, ma puoi chiamarmi Deapool.


    _____________________________

    Riassunto: Deadpool si imbarca insieme ad altri furfanti. è decisamente attratto dal lontano premio in denaro ma è solo il suo obiettivo secondario, principalmente, ciò che vuole è vedere spargere sangue.
    Esprimendo questo suo ideale, spaventa molte persone, che decidono di rinunciare alla caccia.
    Esso è consapevole che non potrà mai sopravvivere da solo, quindi, arrivata alla piazza di Rogue Town, decide di fare amicizia con qualcuno che sembra sapere il fatto suo (Ken Kitano)
    _____________________________

    Parlato Deadpool
    Voce #1
    Voce #2
    _____________________________

    Tecniche utilizzate: //

    Chakra: 20
    Situazione Fisica: Illeso
    Situazione Mentale: Felice
    Equip: 1 Katana
     
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    La piazza stava iniziando ad affollarsi, come se tutti i presenti fossero stati in qualche modo richiamati dal fascino del sangue essiccato, dalla nota di violenza che appena aleggiava e persisteva nei pressi del patibolo. Chiunque vi posasse gli occhi non poteva fare a meno di rimanere rapito e turbato al pensiero che una volta, in quello stesso luogo, aveva avuto luogo l'esecuzione del più grande criminale e sognatore della storia dell'uomo.
    Quella morte era stata un sacrificio simbolico che aveva accomunato uomini di tutti i porti, spingendoli a legare i loro sogni ad una vela e a partire per mare. Curioso come quell'effetto fosse ancora così forte, sebbene che di Roger, ormai, non rimanessero che le ossa.

    jF8IjKc



    Il buffone mascherato avanzò con passo spavaldo in direzione di un gigante biondo, tutto intento a serrare i denti per trattenere un moto di rabbia, a quanto pareva, che misto ad un mezzo ghigno che mascherava la sua espressione, lo rendeva un personaggio assai strano e decisamente poco raccomandabile. Ciononostante il buffone si fece avanti, leccandosi la mano per poi porgerla al suo interlocutore, mostrando un minimo di buone maniere per, evidentemente, ingraziarsi il tipo.
    Era decisamente strani a vedersi come duo, l'uno che torreggiava sull'altro, avevano quasi un che di comico ma al tempo stesso sprizzavano sicurezza e aggressività da tutti i pori, saturando l'aria con il loro sudore.
    Jeremy non aspettò che i convenevoli venissero rispettati, e rapidamente si portò a pochi metri dai due, abbassandosi il cappello che lo schermava dal sole per mettere in mostra il suo viso. Aveva dei lineamenti sottili, occhi scuri dallo sguardo penetrante e i capelli erano legati dietro la testa in maniera molto pratica. Persino il suo vestiario era semplice al punto di risultare disarmante, abiti vecchi e logori che avevano quasi del tutto perso la tonalità verde di un tempo per scadere verso il grigio. Tuttavia il suo portamento rimase saldo, e dopo Deadpool prese la parola esibendo una voce leggera e cortese.

    « Perdonatemi per avervi interrotto... » abbassò il capo come per scusarsi della sua scortesia, dopodichè riprese. « Mi chiamo Jeremy, e credo che condividiamo lo stesso obiettivo. »

    Estrasse dalla tasca il ritaglio di un foglio di giornale, su cui troneggiava la foto del ricercato. Era la dannata prima pagina.

    « Capisco perfettamente che siate restii a fidarvi di uno sconosciuto, tuttavia vi chiedo di unire i nostri sforzi al fine di catturare questo criminale. Non è per mancanza di forza o di coraggio che ve lo chiedo, ma perchè sono tre giorni che vago per questa fottuta città e non ne ho ricavato nessuna informazione, mentre fiumi di cacciatori di taglie continuano ad arrivare. Per questo io vi domando... sareste intenzionati a fare gruppo con me per ricavarne quante più informazioni possibili? »

    Per tutto il tempo aveva rivolto i suoi occhi verso il gigante, il destinatario originale del suo discorso. Dopodichè girò il volto verso il tizio mascherato, inarcando appena il sopracciglio con fare scettico, ma estendendo la proposta anche a lui. Dopotutto un altro paio di occhi e orecchie avrebbero fatto comodo.

    jF8IjKc



    Un'imponente ombra sovrastava Rogue Town, gettata da un colosso di circa 35 metri che placidamente camminava per le strade, generando un leggero sisma laddove il suo piede si poggiava, e lasciando una grossa nuvola di polvere dietro di se. Nessuno aveva mai visto uno dei figli di Erbaf spingersi così a sud, e in quel clima già così surreale la presenza del guerriero portava con se un'aura mista di fascino e terrore, per via della spada legata alle spalle dalle dimensioni colossali, al punto che avrebbe potuto facilmente tagliare in due un galeone della marina.
    Anch'egli era stato vittima del fascino del patibolo, tuttavia il suo interessa fu immediatamente catturato da un manipolo di uomini che urlavano come dannati per farsi sentire. Ai suoi occhi, probabilmente, parevano innocue formiche che sgambettavano furiosamente per assicurarsi la sua attenzione. Erano vestiti con una divisa dalla giubba bianca e i pantaloni blu. Marines.
    Uno di questi sbucò da un balcone più in alto, anche in quell'afa asfissiante indossava un coprispalle su cui erano ben evidenti delle mostrine orlate d'oro. Un ufficiale.

    « Hey tu! HEEEEEY! GIGANTE DICO A TE, DANNAZIONE! »
    Cercava di darsi un contegno, ma alla fine dovette sbracciarsi per attirare l'attenzione del gigante.

    « Ti interessa guadagnare qualche soldo? » Senza mezzi termini o inutili ciance, diritto al punto. « La marina potrebbe usare la tua imponente stazza »

    Un sorriso si dipinse sul volto dell'ufficiale, prima di invitare il colosso ad abbassarsi per evitare che le sue parole fossero udite da orecchie indiscrete. Sembrava qualcosa di dannatamente serio.

    « Questo buco di cesso non può supportare tutti questi sbarchi, e il porto non possiede neanche una torre di vedetta per i miei uomini. Ho bisogno di una sentinella che vigili sulla baia per quattro, forse cinque ore. Il tempo necessario a condurre un'ispezione accurata... ma come dicevo, tutto ciò che dovrai fare è rimanere vigile per qualche ora. Ciò che ti offro è un compenso di 2000 berry, metà ora, metà dopo. Che mi rispondi, gigante?! »

    Estrasse un sacchetto di monete tintinnanti, nascondendo dietro un sorriso sicuro la verità più che palese. La marina aveva gli uomini contati dal momento che non poteva permettersi neanche una vedetta.

    jF8IjKc



    Anthony passeggiava per le strade con la sicurezza e la spavalderia di chi è ben consapevole delle proprie possibilità, l'ego che trasudava da ogni poro, la sicurezza infusa in ogni passo che schiacciava la terra come se fosse un'affermazione di se. Di tutti i brutti ceffi, lui era probabilmente quello meno raccomandabile, e il suo aspetto non faceva altro che rafforzare quella tesi. Gli abiti eleganti e il fisico slanciato non facevano che marcare le orrende cicatrici che come una croce sfiguravano il suo volto, rendendo impossibile per chiunque non domandarsi come se le fosse procurate. I più furbi avrebbero fatto meglio a tenersi quella domanda per se, i più stupidi semplicemente si tenevano alla larga, lasciando come una sorta di margine tra loro e l'agente del governo; un margine che rappresentava il divario che c'era. Come uno squalo entrato improvvisamente in una vasca di pesci tropicali, quello era il suo territorio di caccia.
    Solo una persona osò incrociare il suo peregrinare, si trattava di un vecchio dai capelli radi e canuti, il fisico asciutto e la barba incolta. Aveva gli occhi acquosi e arrosati - come se avesse avuto a che fare con del fumo - un naso aquilino e le mani chiazzate che si stringevano attorno a un nodoso bastone da passeggio.
    Stavano per superarsi, quando improvvisamente il bastone si alzò rapido in orizzontale per bloccare il passaggio al Rarglove. Un gesto che sarebbe costato la vita a chiunque, mentre le persone tutt'attorno trattenevano il respiro preoccupati.
    Il vecchio invece lo guardò con l'espressione sfacciata di chi non teme la morte, un coraggio che derivava probabilmente dalla disperazione. Quando aprì la bocca per parlare, l'agente fu investito da una zaffata di alito fetido di tabacco stantio e qualche spezia forte, i pochi denti che metteva in mostra ingialliti o anneriti.

    « Sembri diverso dalla feccia che è venuta a Rogue Town, ragazzo. Sembri sapere il fatto tuo... è così? » una domanda fatta spalancando le pupille, mostrandosi folle. « Lo so perchè sei qui, te lo si legge in faccia... e... » sospirò. « Io ho bisogno di te. »

    Concluse con un rantolo che sfociò in un colpo di tosse, mentre dal taschino estraeva una foto spiegazzata scattata anni prima. L'immagine ritraeva un giovane sorridente con indosso la classica divisa da marine, la faccia serena, lo sguardo fiero di chi realizza il sogno di una vita.

    « Lo riconosci? Certo che no, eh?! E' il ragazzo che è morto su quella maledetta piattaforma, l'ufficiale addetto all'esecuzione... e mio nipote. Quegli idioti del governo si sono fatti fregare da un condannato a morte, per loro cos'è un uomo?! Te lo dico io, nulla!!!! Io non voglio che questa caccia si risolva con un arresto, io voglio giustizia. Quel tipo di giustizia che posso farmi da solo, senza i maledetti governi e processi. Loro me l'hanno tolto e io voglio dare a questo Jails lo stesso dolore che ho dentro... »

    Ripiegò con cura la foto, mentre delle lacrime bollente gli riempivano gli angoli degli occhi. Lacrime di dolore, ma soprattutto di vergogna e di frustrazione. Era un uomo che non aveva mai accettato di invecchiare.

    « Non posso illudermi di fare molto con questo catorcio di corpo che mi ritrovo... ma tu sei un'altra cosa. Tu potresti schiaccargli il cranio, o il mio se vorresti, ma quello che ti chiedo è semplicemente di consegnarlo a me. Non intendo ucciderlo, solo torturarlo un poco e dopo consegnarlo alla... » sputò un grumo catarroso. « ...giustizia. Se ci stai io ti dico dove l'ho visto, e sia dannato se dirò una cosa del genere a un fottuto marine! »

    Cosa avrebbe fatto a quel punto il Rarglove? Assecondare i deliri di quel vecchio finito, o fargli sputare quel che sapeva assieme al resto dei denti? Quello storia poteva turbare chiunque.

    jF8IjKc



    La giovane genin aveva scelto un approccio molto più prudente alla situazione, preferendo mandare in avanscoperta delle copie per carpire informazioni, piuttosto che gettarsi in quella vasca dove il pesce più grande mangiava quello più piccolo. E lei doveva sentirsi probabilmente minuscola, ma l'idea era tutt'altro che sbagliata.
    Le tre copie si divisero all'istante, prendendo strade diverse così da non destare sospetti, entrando in città da ingressi separati, mentre l'originale se ne stava all'ombra delle fronde a godersi la frescura, schermata dall'afa di quei giorni.

    La prima copia non fece che pochi metri in città, prima che un ALT risuonasse come un colpo di pistola, e lei fu costretta a fermarsi presso un posto di blocco della marina. C'era un giovane agente dal carattere burbero, impegnato a schedare tutti i nuovi visitatori in arrivo in città. Non sembrava molto contento che gli fosse stata affibbiata la carica di borgomastro, ma era consapevole del fatto che al momento Rogue Town era un'amalgama di criminali, e una veloce identificazione dei più pericolosi avrebbe presto evitato che scoppiasse un ulteriore putiferio. Le fece le domande di rito, le fece compilare un modulo con tutti i suoi dati e addirittura le scattò una foto. Poi improvvisamente qualcosa la punzecchiò sul braccio, mentre un medico da campo mormorava che avevano bisogno di un campione di sangue. Gli occhi della giovane ninja di spalancarono per la sorpresa, prima di esplodere in una nuvoletta di fumo, e il medico rivelò solo un semplice spillo e non una vera e propria siringa. L'agente sollevò gli occhi al cielo borbottando che era l'ennesima copia che se ne andava in giro per la città. Avevano avuto una buona idea con quel posto di blocco.

    La seconda copia riuscì a penetrare senza problemi, perdendosi tra i vicoli e le stradine malfamate, mentre quelli che sembravano migliaia di occhi la spiavano da dietro le imposte semichiuse. Era un'atmosfera da brivido, che però fu stemperata dall'ingresso di un uomo di mezza età, che uscì con aria allegra da quella che sembrava essere la sua abitazione. Teneva le mani nei calzoni, mentre una camicia bianca aperta lasciava intravedere il petto muscoloso e segnato di cicatrici. Quando incrociò gli occhi della giovane, il suo sorriso si allargò, e lesto cominciò ad avanzare verso la sua direzione per prenderla sotto braccio.

    « Maria, per l'amor del cielo, ma dove eri finita? Ti ho cercata dappertutto! Vieni che tua madre ci sta aspettando. »

    Parole completamente prive di senso, a cui però seguirono altre sussurrate nell'orecchio della copia in un soffio.
    « Seguimi, ci sono almeno cinque persone dietro quelle imposte che gradirebbero assaggiare la tua carne... » Il sorriso non abbandonò nemmeno per un attimo il suo viso, mentre con grazia faceva per condurla verso uno dei vicoli, in direzione di un'abitazione un pò fatiscente.

    La terza copia non ebbe alcun incontro fortunato. Tutto ciò che riuscì a scorgere fu un gruppetto di persone che parlava animatamente in piazza, il più strano sicuramente quello con una maschera, poco più in la un uomo bloccato dal bastone di un vecchio uomo che sembrava versagli addosso fiumi di parole e saliva. Tutto ciò faceva da contorno all'ombra del gigante che sembrò oscurare il sole come un nefasto presagio lasciano la giovane atterrita.
    Rogue Town era un covo di brutti ceffi a dir poco.


    Scusatemi tutti per il ritardo colossale. Per questo giro di post avete tutti delle sequenze di post piuttosto chiare, ma per qualsiasi domande non esitate a usare il bando quest. La scadenza è fissata tra una settimana, quindi entro il 14/09/2013 alle ore 16.00
    Buona giocata!
     
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    « Una buona pista »
    Abito scuro, nero come il carbone, una camicia bianca volontariamente tenuta nei pantaloni in modo trasandato, ma sicuramente formale con il bavero del colletto sbottonato, nonostante la sottile cravatta che mi cingeva il collo. Allentata, al punto da poter sembrare quasi futile ma sotto quell'apparenza sciatta e trasandata si celava un agente speciale del Governo Mondiale. Uno dei "buoni", verrebbe da dire, dentro quegli stivali che sembravano aumentare di peso ad ogni passo che mi accompagnava verso il centro della città. A farmi compagnia, in quella camminata, c'erano solamente il tintinnio della mia fedele revolver, Jack, e l'ondeggiare delle piume che pendevano dal mio orecchino. Non ero lì per nascondermi, e il mio aspetto di sicuro non avrebbe contribuito in quest'intento, ma nonostante tutto avvertivo il peso dello sguardo di quei pochi abitanti del luogo che ancora avevano il fegato di mettere il naso fuori di casa. Percepivo i loro sguardi, come aghi sottili e acuminati la cui sottile punta di pizzica appena la pelle, uno sguardo impaurito, timoroso. Questo era il sentimento che il Governo doveva suscitare nella popolazione, un timore reverenziale, un rispetto sporco, la consapevolezza di alzare gli occhi e vedere in quello stemma troneggiante, qualcosa di così grande da sentirsi poco più di nulla a confronto. Io, dal mio canto, poco mi interessavo di questo imperialismo, i miei intenti erano ben altri e della paura o del rispetto inculcato nella gente non sapevo proprio di che farmene.

    Il mio incalzare verso il luogo del misfatto, la fallita esecuzione di Jailes, venne inaspettatamente interrotta. Un uomo, decisamente anziano, alzò il suo bastone da terra posizionandolo in modo da fermarmi, voleva attirare la mia attenzione intanto che il legno malandato si appoggiò lentamente sulla giacca. Non feci neanche in tempo a volgere le mie pupille verso l'uomo, che nella mia mente si erano già prefigurate una serie di diverse soluzioni per cancellare dalla faccia della terra quel putrido vecchio prima ancora che se ne potesse rendere conto, ma era pur sempre un civile e le sue parole colsero la mia attenzione.

    « Sembri diverso dalla feccia che è venuta a Rogue Town, ragazzo. Sembri sapere il fatto tuo... è così? » Esordì, investendomi con il suo alito pesante. Non risposi, rimasi immobile esattamente come pochi istanti prima, con i soli occhi rivolti, distrattamente, verso quell'uomo che continuò a parlare alternando alla sua eloquenza dei colpi di tosse così forti che sembrava quasi sul punto di crepare. Continuò a blaterare mentre lasciava scendere il bastone, quasi convinto di essere riuscito a catturare la mia attenzione. Tirò fuori una vecchia foto, « Lo riconosci? Certo che no, eh?! E' il ragazzo che è morto su quella maledetta piattaforma, l'ufficiale addetto all'esecuzione... e mio nipote. Quegli idioti del governo si sono fatti fregare da un condannato a morte, per loro cos'è un uomo?! Te lo dico io, nulla!!!! Io non voglio che questa caccia si risolva con un arresto, io voglio giustizia. Quel tipo di giustizia che posso farmi da solo, senza i maledetti governi e processi. Loro me l'hanno tolto e io voglio dare a questo Jails lo stesso dolore che ho dentro... ». Probabilmente non aveva assolutamente idea di chi avesse di fianco, nè tantomeno avevo intenzione di rivelarglielo, mi lasciai sfuggire solo un leggero commento, mentre l'uomo combatteva contro il suo catarro che ad ogni frase gli riempiva la bocca. « Già .. gli idioti del governo ».

    Avevo già perso abbastanza tempo con quell'uomo, un vecchio fanatico che aveva visto il proprio nipote morire per mano di Jailes e cercava, tra la feccia approdata a Rogue Town, qualcuno che potesse aiutarlo a farsi giustizia da solo. Non avrebbe potuto importarmene di meno, ma proprio quando fui sul punto di riprendere la mia strada, sentii le parole che stavo cercando.
    « Se ci stai io ti dico dove l'ho visto, e sia dannato se dirò una cosa del genere a un fottuto marine! » Bingo. Quell'uomo voleva la mia attenzione e l'aveva ottenuta.

    scheda
    « Buonuomo, lei usi ancora quel bastone per sfiorarmi anche solo un'altra volta .. e le assicuro che ci vorranno tre "fottuti marine" per estrarlo dal suo cadavere. » Feci un passo indietro, così da potermi girare e guardarlo meglio. Avevo i miei dubbi sul fatto che non sapesse chi fossi, ma decisi di stare al gioco dal momento che si trattava dell'unica, concreta possibile pista verso Jailes.
    « Ha la mia attenzione .. signor ? » Se si fosse trattata di una trappola, mi ci stavo fondando dritto al centro. Ma se qualcuno si stava prendendo la briga di imbastire tutta questa sceneggiata, tanto valeva farsi qualche giro di giostra per stanarlo.
    Scheda Tecnica Info Utili
    Riserva Chakra
    40/40
    Energia: 100%
    Elementi: DOTON; FUUTON; KATON
    [For]: Norm [Vel]: Medio [Res]: Norm [Rif]: Norm
    Status Fisico: Perfettamente sano, nessun danno subito.
    Nessuna tecnica utilizzata.


    Edited by » ToX - 16/9/2013, 10:27
     
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    La fortuna del principiante
    Missione di classe D per Kunoichi
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    La figura incappucciata continuava a rilassarsi beatamente sull'albero in attesa che i tre cloni mandati in avanscoperta all'interno della città facessero ritorno per riferire quante più informazioni possibili sulla possibile posizione del ricercato.
    L'espressione della ragazza assume di colpo un'aria più scocciata quando le poche informazioni raccolte dal primo clone arrivano alla sua mente in seguito alla scomparsa di questo per via del posto di blocco della marina.

    Bah, ma tua guarda questi tipi della marina, siamo dalla stessa parte e hanno anche il coraggio di fare i difficili, mi viene da pensare che se non fosse per i Ninja questi fessi non saprebbero neanche trovarsi le mutande nel cassetto.
    Ah beh... spero solo che le altre due siano in grado di trovare informazioni più dettagliate, se non altro ha dato delle informazioni false al posto di blocco, in fondo è quello che avrei fatto io.



    Nel frattempo la seconda copia era riuscita ad avere accesso alla città passando da una zona piena di strani vicoletti e di case con gli infissi sbarrati e occhi sospettosi che la fissavano da dietro di queste, alcuni per curiosità e altri per intenzioni ben meno benigne, ma tutto d'un tratto la quiete viene interrotta da un omaccione che cammina verso di lei con fare allegro e sorridente, quasi come se fino a quel momento avesse vissuto in una città a parte, tanto è che senza fare troppi complimenti la prende sotto braccio per portarla con se come se fosse sua figlia, a suo dire.

    Maria, per l'amor del cielo, ma dove eri finita? Ti ho cercata dappertutto! Vieni che tua madre ci sta aspettando.

    Le parole apparentemente prive di significato di quell'uomo però trovano immediatamente senso quando questi bisbiglia sotto voce qualcosa alla ninja che le fa meglio capire l'attuale situazione, una situazione che si sarebbe rivelata piuttosto spiacevole per il clone che poteva decidere senza alcun reale rischio di seguire quel bizzarro individuo.

    Seguimi, ci sono almeno cinque persone dietro quelle imposte che gradirebbero assaggiare la tua carne...

    Uffa papà, non capisco perché devo restarmene rinchiusa il casa tutto il tempo solo per colpa di uno sfigato che la marina non è riuscito a togliere di mezzo.
    Ti odio quando fai così, uff!



    La terza copia invece arriva alla piazza principale di quel posto dove riesce ad intravedere più di qualche strano figuro e molte persone dall'aspetto tutt'altro che raccomandabile che iniziano ad accordarsi su come catturare vivo o morto il famigerato fuggitivo, poi la sua attenzione viene immediatamente attirata da qualcosa che non era mai stata in grado di vedere di persona, un gigante in carne ed ossa e dall'aspetto tutt'altro che pacifico, anzi sembrava piuttosto incavolato e di pessimo umore e quando un uomo lo ferma per dirgli qualcosa la copia non intende soffermarsi oltre sulla creatura che con la sua stazza sembrava comunque rientrare in un simile contesto.
    A carpire l'interesse della copia è invece un uomo dall'aspetto ben più elegante e pulito, il volto inespressivo quasi fosse fatto di pietra mentre un vecchio gli sbraita addosso qualcosa, la giovane segue la folla in movimento della città e riesce a portarsi abbastanza vicino pur passando inosservata, sedendosi dietro ad un mucchio di barili per ascoltare la conversazione tra i due, conversazione che alla fine sembra darle un effettiva pista, oltre alla curiosità di capire cosa ci facesse un individuo del genere in un postaccio come quello.

    Haha, questo deve essere il mio giorno fortunato, se riuscirò a scoprire dove si nasconde il ricercato potrò dire tutto al capo e spedire e informazioni a Konoha per mandare una squadra addestrata a prenderlo, direi che come prima missione di raccolta informazioni sono stata parecchio fortunata!


    Forza: Media

    Resistenza: //

    Velocità: Media


    Stato Emotivo: Scocciata

    Status Fisico: Illesa

    Chakra: 19

     
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  11. Axel1256
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    Hope You're Here.

    Oh God
    I Hope So



    La piazza aveva un colore quasi del tutto uniforme, i toni andavano dal grigio al bianco, di tanto in tanto vi era la presenza di un grigio metallico e di un azzurro sporco, ma quello quello che gli si parò avanti fu davvero un cazzotto nell'occhio per quanto riguardava la cromaticità del posto.

    Salve avventuriero, il mio nome è Wade Wilson, ma puoi chiamarmi Deapool.



    Un uomo in costume integrale rosso e nero gli si presentò avanti mostrando una mano guantata in gesto di “amicizia”. Se fossero stati in un altro luogo, in un altro momento, Ken avrebbe pensato principalmente “ Ma che..?”, ma vista la situazione di caldo generale che aleggiava nell'aria fece per dire “ Riesci a respirarci lì dentro?”. Gli avrebbe risposto senza neanche muovere la mano per stringergliela ma non ne ebbe il tempo.

    « Perdonatemi per avervi interrotto... » Un altro uomo con cappello ed abiti logori gli si parò avanti, il contrasto d'abbigliamento tra i tre doveva risultare di sicuro comico. Lo stile classico del ragazzo, il costume da pagliaccio dell'uomo mascherato e quello logoro dell'uomo potevano risultare grotteschi a vedersi. « Mi chiamo Jeremy, e credo che condividiamo lo stesso obiettivo. »



    “Cosa intendi?”
    - non volle rivelare il suo nome, non ancora, due sconosciuti gli erano andati vicino a presentarsi quasi nello stesso momento, doveva pensare ad un modo di comportarsi con entrambi, magari starli ad ascoltare, magari andarsene senza dar loro conto, però quello che estrasse “Jeremy” destò il suo interesse. - Capisco perfettamente che siate restii a fidarvi di uno sconosciuto, tuttavia vi chiedo di unire i nostri sforzi al fine di catturare questo criminale. Non è per mancanza di forza o di coraggio che ve lo chiedo, ma perchè sono tre giorni che vago per questa fottuta città e non ne ho ricavato nessuna informazione, mentre fiumi di cacciatori di taglie continuano ad arrivare. Per questo io vi domando... sareste intenzionati a fare gruppo con me per ricavarne quante più informazioni possibili?

    Ken lasciò parlare quello che apparentemente risultava essere un cacciatore di taglie, ciò che gli aveva appena proposto era di unire le forze per trovare rintracciare il fuggitivo, l'uomo che anche il ragazzo dei capelli dorati stava cercando. Fece passare lo sguardo dall'uno all'altro soppesando l'idea di unirsi e fare squadra con qualcuno che era decisamente messo peggio di lui. Loro tre insieme sarebbero risultati fin troppo visibili in giro, troppo poco “comuni”. Non poteva permettersi di farsi notare con qualcuno di simile al seguito.

    Estrasse dal repertorio uno dei suoi migliori sorrisi di accondiscendenza, fece molleggiare le spalle rilassandosi, dopodiché decise cosa fare.

    Catturare un criminale? Pensi che sia qui per questo? Mi spiace, purtroppo penso d'averti dato una cattiva impressione – Si grattò la testa toccandosi i capelli, dopodiché chiuse le braccia guardandosi attorno con fare confuso. Era sin da piccolo che si allenava nel tentativo di riuscire a modificare le sue espressioni e dissimulare stati d'animo che non gli appartenevano. - Sono qui per affari con un grosso rivenditore d'armi del luogo, non ho la più pallida intenzione di andare in giro alla ricerca di qualcuno che ha una taglia così alta sulla testa. - alzò lo sguardo portandolo nuovamente sulla grande impalcatura – fuggire via in quel modo.. sparire in quel modo, dev'essere un mostro..

    Strinse prima la mano dell'uno, in segno di saluto, e poi quella dell'altro visto che era rimasto tutto il tempo in quella posizione attendendo la risposta di ken – Ah, ehm.. Mi chiamo Ken.

    Dopodiché girò sui tacchi e fece per andarsene, avrebbe girato l'angolo rimanendo in attesa, se l'uomo avesse deciso di chiedere aiuto a qualcun altro, Ken l'avrebbe seguito a distanza di sicurezza ed allo stesso tempo avrebbe fatto le proprie indagini. Per un po' gli dispiacque di aver abbandonato così qualcuno che aveva chiesto una mano, ma aveva il bisogno di essere notato il meno possibile. Mentre l'avrebbe osservato di nascosto, capì che era giunto il momento di attuare un cambio d'abito più consono a quella zona, così frugò nella propria sacca e raccolse gli abiti da allenamento, molto più sobri, in modo da poter rendersi meno visibile nella folla.


    Si comincia.

     
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  12. Manoss1995
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    1+1=Deadpool



    209p01z



    Il biondo resta qualche secondo imbambolato, come se avesse visto un fantasma.

    Cavolo! Siamo veramente così belli?

    In un attimo si avvicina un'altro uomo dallo sguardo strano e dal vestiario che si mimetizza con il resto dei "barboni" che occupano la piazza.
    Quest'ultimo interrompe il mio gesto affettuoso, scusandosi subito dopo e cominciando a blaterare

    Ma chi diavolo è quest'uomo?
    Mi chiamo Jeremy, e credo che condividiamo lo stesso obiettivo.

    L'uomo che dice di chiamarsi "Jeremy" infila una mano nella tasta e tira fuori la stessa pagina di giornale che ho nei pantaloni.

    Capisco perfettamente che siate restii a fidarvi di uno sconosciuto, tuttavia vi chiedo di unire i nostri sforzi al fine di catturare questo criminale. Non è per mancanza di forza o di coraggio che ve lo chiedo, ma perchè sono tre giorni che vago per questa fottuta città e non ne ho ricavato nessuna informazione, mentre fiumi di cacciatori di taglie continuano ad arrivare. Per questo io vi domando... sareste intenzionati a fare gruppo con me per ricavarne quante più informazioni possibili?.

    è successo tutto troppo velocemente, tanto che ho ancora la mano allungata in attesa di risposta.

    Non posso crederci, prima stavamo per formare una coppia e adesso addirittura un trio
    Yeee, Abbiamo nuovi amici!

    Ma il sogno subito si infrange:

    Catturare un criminale? Pensi che sia qui per questo? Mi spiace, purtroppo penso d'averti dato una cattiva impressione

    Il biondo è visivamente confuso e la sua voce sembra esprimere un'aria di "innocenza"

    Sono qui per affari con un grosso rivenditore d'armi del luogo, non ho la più pallida intenzione di andare in giro alla ricerca di qualcuno che ha una taglia così alta sulla testa. Fuggire via in quel modo.. sparire in quel modo, dev'essere un mostro..
    Ah, ehm.. Mi chiamo Ken.


    Egli porge i suoi saluti e va via

    Sono sicuro che in quel che ha detto c'è un pizzico di bugia, la sua presenza qui non può essere una coincidenza, quando l'ho visto prima sembrava stesse osservando il patibolo con grande curiosità e con un'espressione molto più seria di quella vista poco fa.
    Intanto attorno a me vedo già formati dei gruppi di numerose persone, sono sempre stato un tipo solitario ma mai come ora ho bisogno di un aiuto.

    Ken... chi mai darebbe il suo nome con l'intento di non farsi vedere più?

    Solitamente penso ad alta voce per questioni di abitudine, ma in questo caso l'ho fatto per attirare l'attenzione di Jeremy.
    Lo guardo fisso negli occhi e, con il braccio ancora teso, faccio una leggera rotazione con i talloni per puntarlo con la mano aperta, sperando di non avere un'altra delusione.


    Beeeh... che dire... Salve avventuriero, il mio nome è Wade Wilson, ma puoi chiamarmi Deapool.
    Se ti fa piacere e ti fidi abbastanza di me, condividimi cosa hai scoperto fino ad ora e se non vuoi che faccia domande sul tuo abbigliamento tu non farne sul mio.



    _____________________________

    Riassunto: Deadpool resta imbabolato tutto il tempo mentre Jeremy si presenta e Ken va via. Decide di accettare la proposta di Jeremy convinto che primo o poi avrebbe reincontrato Ken
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    Parlato Deadpool
    Voce #1
    Voce #2
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    Tecniche utilizzate: //

    Chakra: 20
    Situazione Fisica: Illeso
    Situazione Mentale: Leggermente confuso e curioso
    Equip: 1 Katana
     
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  13. ~Kenji
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    U N D E R D O G CHAPTER 01


    Grave riecheggiava tra le vie della piccola cittadina il peso disumano dell'erede. Ingenti quantità di polvere aleggiavano laddove, pochi istanti prima, passava il gigante d'Erbaf. Era difficile, se non impossibile, che qualcuno non notasse quella montagna di muscoli. Una voce riecheggiò nell'aria, dapprima flebile, poi, per forza di cose, ben più alta e squillante. Le iridi del gigante si mossero andandosi a posare su un insulso essere che, infimo e minuscolo poco più di una formica, si sbracciava cercando d'attirar le attenzioni del Gaskell. Arrestava il suo divenire lo spadaccino e, senza proferir parola alcuna, osservava l'interlocutore graduato.

    Ascoltava le di lui parole senza fiatare, la voce dell'ufficiale a stento giungeva alle orecchie del Gigante che comunque non si lasciava sfuggire alcun dettaglio. Alla stupidità non v'era limite, quello sciocco umano pretendeva di dettar condizioni. La fronte s'aggrottava, le fauci lasciavano intravedere un ghigno divertito, a tratti sadico, le mani si strinsero in pugno e nella mente del guerriero prese forma un pensiero assai folle. Non poteva esimersi dal punire colui che, dal basso del suo Io, aveva tentato di dettar legge su un gigante d'Erbaf.

    « Un guerriero d'Erbaf.. » - Grave risuonava la voce del gigante che, nel mentre di quelle parole, indietreggiava la gamba destrorsa flettendola leggermente. Il peso del corpo veniva dunque spostato, parzialmente, sulla leva inferiore predominante, il busto ruotava in senso orario nel mentre il braccio destro caricava quel che sarebbe stata la risposta all'altrui richiesta. La manona dritta, stretta in pugno, si poneva al di sopra della spalla radente a quest'ultima, il braccio gemello, al contempo, si distese in avanti col palmo volto innanzi alla figura dell'Ufficiale. La punta del piede manco ruotò in senso anti orario andando a puntare l'esterno, il gemello andava a scalciare il suolo causando una leggera scossa che anticipava, temporalmente, l'avvento del Gaskell. Busto che ruotava nel medesimo senso del corpo, proiettava il braccio destro in avanti, laddove doveva sostare il Marine. « NON PRENDE ORDINI DA UN UMANO! »

    Quell'urlo riecheggiava nell'aria. Il corpo del Gaskell era proiettato in avanti, diretto verso la palazzina sulla quale si stanziava l'uomo del Governo. Il braccio destro, utilizzato per l'offesa, andava ad assumere un colorito tendente al nero, segno evidente che l'ambizione del colore dell'armatura stava proteggendo l'erede! Forse era stato troppo avventato, attentare ad un Ufficiale su quell'isola che pullulava di Marines, avrebbe potuto generare gravi conseguenze. Non gliene importava gran che, il suo Ego smisurato, la sua visione del Mondo che vedeva capeggiare su tutti i Giganti, l'avevano portato a commettere quel gesto forse malsano. Nemmeno la ricompensa che glie era stata promessa servì a contenere quell'eccesso d'ira.



    Chakra 13/15 | Status Adirato.
    Power Up: Frz [+ 4]; Rst [+ 2]; Vel [- 8]

    Yoroi Tecnica basata sul Busōshoku che consente di sfruttare un'armatura di colore nero generabile intorno al proprio corpo (arto, petto, schiena, testa, etc) per creare una difesa in specifici punti, che garantirà protezione da ogni tipo di colpo fisico, metafisico o potere demoniaco, sia rimanendo fermi che in movimento. Variabile Media

     
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12 replies since 5/7/2013, 20:24   762 views
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